Pagiannunz, negozianti beffati dal Tar

Respinto il ricorso contro il nuovo parco commerciale: condannati anche a pagare ventimila euro di spese legali

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di Giovanni Chiodini

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso presentato da una quarantina di commercianti abbiatensi col quale chiedevano l’annullamento della delibera approvata dalla Giunta municipale a fine luglio 2020 relativa alla realizzazione del parco commerciale tra viale Paolo VI-Giotto e la ferrovia presentato dalla società bergamasca Essedue. I ricorrenti sono stati condannati a pagare le spese legali (20mila euro). La decisione del Tribunale amministrativo ha sorpreso i ricorrenti, rappresentati e supportati in questa loro azione legale dai consulenti di Confcommercio. "Sono letteralmente affranta. Non ci aspettavamo che il Tar accogliesse tutte le nostre istanze ma men che meno, come è accaduto, che non ne abbia accolta nessuna - osserva Brunella Agnelli segretaria di Confcommercio Abbiategrasso -. Nei nostri confronti i giudici hanno operato con una severità incredibile. Eppure crediamo che ci siano dei validi motivi per non validare questo piano. Faremo appello? Lo decideremo in settimana, nell’incontro che abbiamo già programmato assieme ai nostri legali. Riteniamo ci siano i presupposti per continuare in questa battaglia che non è solo del mondo commerciale, non è solo la difesa delle piccole botteghe che rappresentano il tessuto socio-economico della nostra città. Quello che si prefigura è un vero e proprio scempio ambientale".

Agnelli ha già comunicato ai commercianti sottoscrittori del ricorso che "troveremo il modo di non far gravare su di voi le spese legali che ci sono state imputate". Confcommercio contesta una delle principali giustificazioni sostenute dai promotori dell’intervento. "Ci si dice che si avrà una ricaduta occupazionale importante. Non è così. Non è mai stato così - aggiunge Agnelli -. Esperienze dirette dimostrano invece il contrario. Quanti negozi, quanta gente resterà senza lavoro perché sopraffatta da questo intervento? L’onore che ci viene chiesto è indubbiamente molto più gravoso di quello che potrebbe costare un ricorso giudiziario. Per questo motivo non penso che a far propendere per continuare o meno in questa nostra opposizione possano essere i costi. Qui è in ballo il futuro di molti commercianti e non solo". Contro la realizzazione di questo parco commerciale - che unisce due progetti situati entrambi a ridosso di viale Giotto, quello dell’abbiatense Bcs e quello di Essedue - si era costituito anche un Comitato di cittadini - "Abbiategrasso che vorrei" - che prima dell’approvazione in Giunta dei progetti aveva depositato circa 5mila firme contrarie.

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