Ozono e dintorni Anche i buchi se ne vanno

Enrico

Beruschi

Il nostro caro vecchio “ozono” come farà a tirare avanti senza il suo “buco”, a cui ci eravamo tutti affezionati? Veramente veniamo bombardati da tante notizie, più o meno vere, più o meno inventate e rimaniamo lì come quelli della mascherpa (farsi tradurre il detto dal primo milanese di passaggio). Propongo un programma televisivo (o anche una rubrica scritta) dal titolo: Chissenefrega! Tra tante scemate, da cui siamo circondati, forse potrebbe stare in piedi: se qualcuno volesse rubare l’idea, almeno mi inviti, con un minimo di compenso. Un minimo di rimborso è sempre gradevole, non solo per chi fa il mio mestiere, ma anche per chiunque eserciti una qualche professione. A questo punto mi fermo, perché vedo già sogghignare il 50% anziano dei miei 9 lettori: giocano sempre sui doppi sensi ed io mi sono messo a parlare di buchi; li vedo già far leggere queste righe alla vigilessa, mostrando i vari buchi delle nostre strade, andare in pasticceria per disquisire sulle ciambelle munite di perfetti buchi e via di seguito. Si è rivista anche la nostra Greta protestare per il buco del carbone. Ma rimane il fatto del nostro buco dell’ “ozono”, caduto da anni nel dimenticatoio dei pettegolezzi degli esperti menagramo: facciamocene una ragione, basterà aspettare qualche giorno e qualcosa si inventeranno. Speriamo qualcosa da ridere, che siamo stufi di piangere. Mi diverto a prendere in giro le notizie televisive, ma anche sfogliando i giornali di cose allegre se ne vedono poche; devo ricominciare ad andare a teatro, sperando che almeno lì succeda qualcosa di bello.

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