REDAZIONE MILANO

Ospedali, scontro su vendita Ieo. 'No' dei primari, vedova Veronesi: "Umberto direbbe sì"

Queste le reazioni riguardo la manifestazione di interesse congiunta da parte del Gruppo San Donato per il centro Cardiologico Monzino e dall'Humanitas per l'Istituto Europeo di Oncologia

L’Istituto dei tumori è riferimento per cure e ricerca

Milano, 1 febbraio 2017 - La vedova Sultana Razon e il figlio sembrano essere d'accordo. Non sono dello stesso parere i primari dello Ieo, l'Istituto europeo dei tumori, creatura di Umberto Veronesi, riguardo la manifestazione di interesse congiunta da parte del Gruppo San Donato guidato da Paolo Rotelli per il centro Cardiologico Monzino e dall'Humanitas di Gianfelice Rocca per l'Istituto Europeo di Oncologia.

La moglie di Umberto Veronesi, oncologa pediatra che ha condiviso con il marito anche il percorso professionale, vede di buon grado il piano dei due Gruppi perché, chiarisce, rispetta la visione del Professore, fondatore dello IEO scomparso lo scorso novembre. "Mio marito ha sempre considerato il paziente al centro del processo di cura, questo è stato l`obiettivo di tutta la sua carriera. Era la prima cosa che voleva condividesse chi lavorava con lui ed era la prima cosa che insegnava ai giovani colleghi. - racconta Sultana Razon Veronesi - Come medico e come ricercatore, desiderava espandere sempre più il modello di ospedale in cui la cura e la ricerca fossero due facce della stessa medaglia. IEO e Humanitas sono due realtà eccellenti e complementari. La sinergia tra questi due poli creerebbe uno dei maggiori centri per la lotta al cancro a livello mondiale, aumentando le possibilità di vincere questa battaglia. Per queste ragioni sono convinta che mio marito guarderebbe con favore a un progetto come questo, a totale beneficio del paziente".

Al contrario, i Comitati di Direzione Clinici e Amministrativi dell'Istituto Europeo di Oncologia e del Centro Cardiologico Monzino "hanno espresso all'unanimità la volontà di sostenere il modello attuale di Istituzioni no-profit e indipendenti da altri gruppi ospedalieri, privati o pubblici". A riportarlo è lo stesso Gruppo Ieo, dopo le ipotesi di acquisizione da parte dei gruppi Humanitas e San Donato circolate nei giorni scorsi. I Comitati si sono riuniti insieme ai Direttori Scientifici dei due Istituti, Elena Tremoli e Roberto Orecchia. Ieo e Monzino, specificano, sono istituzioni "fondate su uno statuto unico in Italia, che prevede che i margini reddituali vengano destinati a programmi di ricerca. Nessuno dei due Istituti infatti ha mai distribuito dividendi, elemento che ha permesso di concentrare le risorse unicamente sulla qualità delle cure offerte ai pazienti". "Questo modello - conclude il Gruppo - ha condotto gli istituti ai vertici internazionali nella clinica e nella ricerca delle patologie oncologiche e cardiovascolari, offrendo ai pazienti le cure più efficaci e più attente alla persona. Gli esponenti dei Comitati chiedono pertanto agli attuali soci, che hanno fino ad oggi dimostrato un forte senso di responsabilità sociale, di mantenere e anzi rafforzare il sostegno all'unicità del progetto IEO e Monzino". Anche oggi, il gruppo Ieo "preferisce non commentare" le parole della vedova di Umberto Veronesi.