GIULIA BONEZZI
Cronaca

Ospedale Niguarda, operazione all'avanguardia: bimbo di 6 anni operato con minitelecamera

Milano, l’intervento dei chirurghi con l’esperto americano Steven Rothenberg per correggere una malformazione ai polmoni

Il chirurgo Francesco Macchini (a sinistra) e il professor Steven Rothenberg

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Milano - Tre incisioni piccolissime, una micro-telecamera e strumenti miniaturizzati per operare un bambino di sei anni, al quale i chirurghi pediatrici dell’ospedale Niguarda di Milano insieme al luminare Steven Rothenberg del Rocky Mountain Hospital for Children di Denver, Colorado, hanno corretto una malformazione congenita severa ai polmoni. L’intervento, seguito in live surgery da chirurghi di diversi ospedali italiani, specializzandi e studenti, "ha segnato ufficialmente l’inizio di questo tipo di chirurgia nel blocco pediatrico del Niguarda", spiega Francesco Macchini, primario della Chirurgia pediatrica del Grande ospedale metropolitano che ha operato il bimbo a quattro mani con Rothenberg, il massimo esperto mondiale di chirurgia toracoscopica pediatrica col quale lo staff di Macchini collabora da ormai dieci anni, accumulando un’esperienza in toracoscopia pediatria e nel trattamento delle malformazioni polmonari congenite che ha fatto del Niguarda uno dei principali centri in Italia per la loro correzione.

La malformazione di cui soffriva il bimbo di sei anni si chiama "sequestro polmonare intralobare": "Una condizione congenita – chiarisce Macchini – caratterizzata da una porzione di tessuto polmonare anomalo, incapace di partecipare agli scambi respiratori perché non comunicante con l’albero tracheobronchiale", che non permette al cuore e ai polmoni di funzionare correttamente e "spesso è causa di infezioni ricorrenti, sanguinamenti o versamento pleurico; in alcuni casi, di potenziale degenerazione maligna". Il primario e la sua équipe , insieme al professor Rothenberg e agli anestesisti pediatrici del Niguarda diretti da Paolo Stoia, hanno corretto la malformazione con una procedura in videotoracoscopia "utilizzata solo da pochi centri in Italia", che prevede un accesso di tre-cinque millimetri nell’emitorace per introdurre una minuscola telecamera, e altre due microincisioni per inserire strumenti operatori "specifici miniaturizzati, di recente produzione, adatti alle dimensioni del paziente pediatrico", con i quali è stata eseguita la lobectomia polmonare inferiore (l’asportazione della parte malformata), "legando e sezionando i vasi e i bronchi di pertinenza del lobo polmonare affetto dalla malformazione".

Un intervento di chirurgia mininvasiva, sottolinea ancora Macchini, "che rispetto alla chirurgia “open” tradizionale consente una ripresa più rapida, una riduzione dei tempi di ricovero, del dolore post-operatorio" e, data l’età del paziente, "minime conseguenze sull’accrescimento e lo sviluppo del torace e della colonna spinale".