NICOLA PALMA
Cronaca

Operazione antidroga, preso anche l’ultimo fedelissimo di Desiderato: arrestato il Nano

Pietro Valente è stato bloccato in Brianza dopo la fuga all’alba in pigiama. In casa aveva 12 chili di cocaina. Il ruolo nella banda e i verbali del “pentito”

Droga sequestrata nell'operazione e, nel riquadro, Francesco Orazio Desiderato

Droga sequestrata nell'operazione e, nel riquadro, Francesco Orazio Desiderato

Milano – Mancava solo lui all’appello dei dodici destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Daniela Cardamone. La sua fuga (in pigiama) è durata poche ore: nel primo pomeriggio di martedì, i carabinieri hanno catturato a Sovico anche il trentasettenne brianzolo Pietro Valente alias ‘Il Nano’ e l’hanno portato in carcere.

Nell’appartamento da cui è scappato sono stati trovati e sequestrati 12 chili di cocaina, di cui si è assunto l’esclusiva ‘paternità’ l’uomo che era in casa con lui (denunciato a piede libero su input della Procura di Monza). I militari dell’Antidroga del Nucleo investigativo di via Moscova, guidati dal colonnello Antonio Coppola e dal tenente colonnello Fabio Rufino, hanno così chiuso il cerchio, rintracciando tutti i componenti della presunta associazione a delinquere che faceva capo al broker pluripregiudicato Francesco Orazio Desiderato, nipote del boss Antonio Mancuso detto ‘Il Pazzo’ e considerato il plenipotenziario al Nord dell’omonima ’ndrina di Limbadi.

Stando agli atti dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, Valente era membro dell’organizzazione e “stabile acquirente” delle partite di droga, “che prelevava, previo accordi, nei punti di distribuzione dell’organizzazione siti in piazza del Cimitero Maggiore 12 e in via Bramantino 3”. Nella primavera del 2022, Desiderato l’ha anche assunto, insieme all’altro fedelissimo Massimiliano Crocco, nel distributore di benzina di viale Testi 200 intestato a una parente acquisita, “affidandogli la gestione della rivendita di hashish”.

Del trentasettenne ha parlato a verbale pure Claudio Agostino Romeo, che nel gennaio 2024 ha deciso di denunciare il broker e di avviare un percorso di collaborazione con la giustizia: “Io parlavo con Orazio, con il quale prendevo gli accordi su quantità, prezzo e luogo di consegna. Con lui lavoravano Massimo Crocco, il Nano e Bruno (Romeo, ndr)”. E ancora: “Desiderato mi spiegò che su cinque chili lui applica questa modalità di spaccio: un chilo a testa per Bruno, Crocco e il Nano e due di scorta per non far fermare le piazze”.