
Preghiera interreligiosa per la città in piazza Oldrini davanti a un pubblico meno numeroso del solito e senza la presenza di esponenti dell’Amministrazione
Tolleranza, fratellanza e ovviamente pace. Sono state queste le parole più pronunciate durante la preghiera interreligiosa per la città, andata in scena in piazza Oldrini davanti a un pubblico meno numeroso del solito e senza la presenza di esponenti dell’Amministrazione. "Pace su Gaza, Rafah e Ramallah. Pace su Gerusalemme e Tel Aviv. Pace su Kiev Odessa e su tutte le città del Donetsk, pace su tutte le città del mondo che sono ancora in guerra".
"In questi 25 anni abbiamo costruito un cammino di conoscenza reciproca e dialogo. E abbiamo costruito un’amicizia tale da poter vivere insieme la dimensione della preghiera - ha spiegato Massimo Ferè, coordinatore della commissione per il dialogo interreligioso -. Quello di oggi in piazza è il volto multietnico di Sesto".
Decanato e centro islamico cittadino ancora una volta si sono tenuti per mano. Anche dopo le polemiche che hanno investito la comunità musulmana cittadina, "colpevole" di aver accolto gli studenti di una scuola nella moschea di via Luini per un percorso didattico di conoscenza e scambio. Subito è scoppiata la polemica, alimentata dal sindaco Roberto Di Stefano e dall’europarlamentare leghista Silvia Sardone. Sono anche comparsi - e strappati nel giro di 24 ore - dei manifesti di AVS che denunciavano l’attacco politico all’iniziativa della scuola elementare. "Questa è sempre stata una città dell’amicizia. E l’amicizia toglie la paura dell’altro - ha commentato don Emanuele Beretta, parroco della chiesa di San Carlo, durante la preghiera -. Per noi questa è l’anima di Sesto, una città fondata sul valore del dialogo e dell’incontro. Oggi preghiamo perché nessuno si stanchi di apprendere come amare il prossimo, cioé colui che cammina affianco a me e mi sta vicino. È la sfida di oggi. Un compito quotidiano anche se non sempre facile".
Sul palco Abdullah Tchina. "Il nostro è un saluto che si rinnova. Conoscersi a vicenda esige aprirsi e lasciare spazio verso l’altro. Creare legami di fratellanza, tolleranza e collaborazione. Valori di convivenza che sono quotidiani a scuola, nel lavoro, al supermercato e in tutta la società - ha concluso l’Imam -. Siamo stati tra primi in Italia a firmare il patto della fratellanza umana e il nostro rapporto con il Decanato dura da anni".