Contratti-capestro e speculazione sugli affitti di casa, a Trezzo scioperano gli operai della logistica Gpl, al lavoro nel magazzino della committente XPo in viale Lombardia. Carico e scarico merci "a condizioni impossibili". "Cassa Covid utilizzata impropriamente per cinque mesi, in realtà nessuno ha mai smesso di lavorare, bisogna fare luce anche sull’uso di fondi pubblici" spiega Sergio Caprini dello Slai Cobas che segue la vertenza.
Non solo: "Conciliazioni tombali sul pregresso per differenze retributive e, chi non si adegua, si ritrova in mezzo alla strada. È successo a tre addetti. Senza contare i problemi legati ai permessi di soggiorno". C’è poi anche la questione alloggi: "Sfratto per chi si iscrive al sindacato e affitti triplicati rispetto al mercato sempre sotto al ricatto di perdere il posto, se non si accettano queste condizioni. Coinvolti 8 trezzesi". Una situazione che ha spinto una quindicina di colleghi a chiedere più controlli al Comune. "Dopo la denuncia, sicuramente", spiega il vicesindaco Danilo Villa alla delegazione ricevuta ieri.
Il corteo si era spostato davanti al Municipio proprio per chiedere aiuto all’amministrazione che potrebbe assumere come in passato, in altri casi, lo stesso ruolo di mediatore. "Era già successo con la Bristol e la Elettroforniture Mauri quando fu acquisita da Comoli Ferrari", ricorda il vicesindaco. Trezzo ci provò anche con la chiusura della K-Flex, una missione quasi impossibile e ancora oggi una ferita aperta per il territorio. Come il mondo complicato della logistica, "in generale una zona grigia", dice Villa. Sulla questione abitazioni il Comune può intervenire "solo con segnalazioni circostanziate e ufficiali", per verificare che siano rispettate condizioni igienico-sanitarie e di affollamento. Il sindacato si prepara intanto alla battaglia in tribunale. Bar.Cal.