MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, spara alla moglie malata di Alzheimer poi rivolge l’arma contro se stesso

Lui, 81 anni, non ce l’ha fatta, mentre lei lotta tra la vita e la morte all’ospedale San Carlo. Li ha trovati il figlio uno accanto all’altra Il vicino

Il palazzo di via Forze Armate dove è avvenuto il tentato omicidio-suicidio

Milano, 24 luglio 2020 - Ha sparato alla moglie e poi ha rivolto l’arma verso se stesso, schiacciando il grilletto. A trovare i due anziani di 81 e 80 anni nel letto della loro casa di via Forze Armate 260, in un lago di sangue, è stato il figlio che avrebbe dovuto accompagnare il padre in ospedale per un ricovero ieri alle 7,15. I due, in condizioni gravissime, sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale. Lui non ce l’ha fatta: è morto al Niguarda nel pomeriggio. Lei, fino a ieri sera, lottava tra la vita e la morte nel reparto di Rianimazione del San Carlo con il proiettile ancora conficcato nel corpo.

All’origine del gesto , al momento inquadrato come tentato omicidio e suicidio, ci sarebbe un dramma familiare: da tempo, secondo quanto ricostruito finora dagli investigatori, la donna ottantenne era gravemente malata di Alzheimer. Probabilmente il gesto del marito è stato guidato dalla disperazione, dall’angoscia di vedere ogni giorno la moglie in quelle condizioni, magari dal pensiero di doverla lasciare per l’imminente ricovero in ospedale (lui, a quanto pare, soffriva di una patologia al fegato).

Tutti questi pensieri forse gli pesavano come un macigno sul cuore. Per questo deve aver preso un vecchio revolver che custodiva in casa, regolarmente detenuto dalla moglie, intenzionato a commettere un omicidio-suicidio. La donna è stata ferita al collo, lateralmente, tra l’orecchio e la nuca. Lui invece si è sparato alla tempia. Nessuno dei due però è morto sul colpo. Il figlio li ha trovati nel letto, vicini, in una pozza di sangue. E ha subito lanciato l’allarme. Sul posto sono arrivati i soccorritori del 118 che hanno subito trasportato d’urgenza i due all’ospedale, Volanti della polizia, Squadra Mobile e Scientifica.  

«Io sono sceso per portare il cane a spasso in giardino – racconta un vicino – e non sapevo cosa fosse accaduto. Una tragedia". La coppia abitava in una palazzina di otto piani all’interno di un villaggio condominiale privato con diciannove torri e quindici villette. "Qui siamo 450 famiglie, circa 1.800 persone che abitano in questi edifici. È come fosse un paese...". A quanto pare era molto discreta. "Io ho vissuto nella loro stessa palazzina per quattro anni e non ho mai avuto modo di parlare con loro", continua il vicino.

Entrambi, ieri mattina , erano in condizioni disperate: lui è morto all’ospedale Niguarda nel pomeriggio mentre lei lotta tra la vita e la morte al San Carlo, nel reparto di Rianimazione, in prognosi riservata. Il 13 marzo dello scorso anno, un’altra coppia di anziani era stata trovata senza vita in casa, nel letto matrimoniale, sotto le coperte, in via Taormina 36 tra piazza Caserta e via Murat. I corpi erano di Karl Heinz Weixler, 87 anni, tedesco, e di sua moglie Francesca Ferrero, 75, originaria di Volpiano, entrambi architetti. Sui comodini, diversi blister di farmaci. Secondo quanto emerso, la donna era affetta da depressione. Un’altra tragedia familiare intrisa di dolore.