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Simone Stucchi, ucciso a coltellate in una rissa: due assolti dall’accusa di omicidio

Il 22enne di Vimercate ammazzato a Pessano nel 2021: per i giudici i due maggiorenni sono colpevoli solo di rissa e, uno di spaccio. A marzo la condanna di due minorenni

Simone Stucchi aveva 22 anni. È stato ucciso a Pessano il 29 settembre del 2021

Milano, 19 giugno 2023 - Per l'omicidio a coltellate del 22enne Simone Stucchi in una maxi rissa in un parco a Pessano con Bornago, nel Milanese, 29 settembre 2021, due dei 19 maggiorenni arrestati sono stati condannati a tre anni e mezzo e quattro anni e mezzo dalla Corte d'Assise di Milano.

Assolti dall’accusa di omicidio

I giudici milanesi hanno assolto i due giovani dalle accuse di omicidio e lesioni e accolto solo in parte la ricostruzione del pm Antonio Cristillo che aveva chiesto di condannare uno a 7 anni e 2 mesi e 8 mila euro di multa e l'altro a 7 anni di reclusione.

Colpevoli di rissa

I due imputati sono, stati ritenuti colpevoli solo del reato di rissa e uno, quello con la condanna più alta, anche di spaccio di droga in modica quantità.

Indizi poco chiari

La sentenza, le cui motivazioni saranno depositate in 90 giorni, sarebbe invece in linea con le tesi difensive della mancanza di "indizi chiari, precisi e concordanti" in particolare per quanto riguarda l'accoltellamento di Simone Stucchi.

Minorenni  condannati

Il Tribunale per i Minorenni, lo scorso marzo, ha condannato a 8 anni e 8 mesi e 7 anni e 8 mesi i due che avevano colpito a morte con un fendente e poi aggredito a calci Simone Stucchi, quando ormai era già a terra, inerme. In più, oltre a coloro che hanno superato la messa alla prova, ad altri sette maggiorenni, processati con rito abbreviato, sono state inflitte pene comprese tra i 2 anni e 3 mesi e i 7 anni di reclusione: il concorso nell'omicidio è stato riconosciuto solo a quattro ragazzi.

La storia

Secondo la ricostruzione degli inquirenti e degli investigatori la rissa, poi finita con la morte del 22enne, tra i due gruppi contrapposti, uno di Pessano con Bornago e l'altro di Vimercate, nel Milanese, era nata da un debito di droga.