Omicidio a Milano: la lite per i soldi, poi le due coltellate letali

Delitto in via D’Agrate: bloccato il presunto assassino coi vestiti sporchi di sangue, nell’appartamento anche una donna incinta

La polizia nel cortile del palazzo di via Marco D’Agrate 21 dov’è avvenuto l’omicidio

La polizia nel cortile del palazzo di via Marco D’Agrate 21 dov’è avvenuto l’omicidio

Milano, 20 febbraio 2022 - Quell’appartamento del quarto piano era diventato un incubo per un intero complesso residenziale. E non da oggi, assicurano i residenti esasperati: "Da dieci anni lì dentro c’era un continuo viavai di persone – si sfoga una donna –. Sapevo che prima o poi ci sarebbe scappato il morto, e così è stato". Sì, perché in quell’abitazione di via D’Agrate 21, al Corvetto, ieri mattina è morto un nordafricano non ancora identificato, colpito da due coltellate al braccio e al torace che non gli hanno lasciato scampo: a ucciderlo, al culmine di un violento litigio, sarebbe stato uno dei due marocchini che dividevano il bilocale con una connazionale incinta al sesto mese (sono tutti e tre di età compresa tra 20 e 30 anni), trovato dalla polizia con i vestiti sporchi di sangue e portato in Questura con i coinquilini per essere interrogato.

Fino a ieri sera non erano ancora stati formalizzati provvedimenti restrittivi nei suoi confronti, ma è probabile che nella notte il pm di turno Francesco De Tommasi ne abbia disposto il fermo, sulla base delle indagini degli agenti della Omicidi della Squadra mobile coordinati dal dirigente Marco Calì e dal vice Alessandro Carmeli. Stando alle prime informazioni a disposizione, il morto era l’unico a non essere domiciliato nell’appartamento in affitto: si sarebbe presentato in mattinata, verosimilmente per risolvere una questione di soldi con uno dei due marocchini, e avrebbe subito iniziato a discutere. Il baccano ha svegliato diversi residenti della scala, che, nonostante siano da tempo abituati a sorbirsi urla e disturbo a qualsiasi ora del giorno e della notte, hanno chiamato il 112 attorno alle 7.30 per segnalare una lite tra due persone.

Arrivati in via D’Agrate, i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale hanno trovato il ragazzo a terra in un lago di sangue, privo di sensi, con due squarci al braccio e al torace provocati da fendenti sferrati con una lama appuntita. I sanitari di Areu hanno tentato di rianimarlo, ma purtroppo per l’accoltellato non c’era più niente da fare: è deceduto prima del trasporto in ospedale. Gli agenti hanno subito bloccato uno degli inquilini del quarto piano, che aveva i vestiti sporchi di sangue e sul quale si sono giocoforza concentrati i sospetti degli investigatori sin dai primi minuti. Sia lui che i due connazionali, l’altro uomo e la donna incinta, sono stati portati in via Fatebenefratelli per essere sentiti dagli specialisti della Omicidi e dal pm De Tommasi. Al lavoro per ore anche gli esperti della Scientifica. Tra assassino e vittima, è la prima versione ancora da confermare, sarebbe scoppiato un violento alterco per una questione economica, che potrebbe essere legata a questioni di piccolo spaccio. Va ricordato, infatti, che entrambi gli inquilini del quarto piano risultano avere precedenti di polizia proprio per stupefacenti e che sarebbero pusher che gravitano nella zona dell’ex boschetto di Rogoredo. Della vittima, invece, non si conoscono ancora le generalità, visto che non aveva documenti con sé né si sa dove abitasse: gli investigatori stanno aspettando un responso dal confronto tra le sue impronte digitali e quelle censite negli archivi delle forze dell’ordine per dargli un nome e un cognome; al momento, nessun confronto ha dato esito positivo.  

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