
Milano pensa alle Olimpiadi
Milano, 13 ottobre 2019 - Trasformare i rifiuti in medaglie olimpiche. Usare metalli di recupero per coniare le medaglie che saranno in palio alle Olimpiadi Invernali del 2026, quelle griffate Milano-Cortina. A proporlo è Massimo De Rosa, consigliere lombardo del Movimento 5 Stelle, che ha appena depositato in Consiglio regionale una mozione con la quale chiede al governatore Attilio Fontana e alla sua Giunta un impegno in questa direzione. In qualunque modo la si pensi, la sostenibilità ambientale è ormai entrata tra i valori-guida della carta olimpica e dello stesso spirito olimpico. Ma, soprattutto, c’è già un esempio da poter seguire: in Giappone ci hanno creduto davvero e hanno fatto sul serio. A febbraio del 2017 il governo nipponico annunciò che quelle di Tokyo 2020 sarebbero state le prime Olimpiadi della storia con medaglie interamente realizzate con materiale riciclato.
Quale materiale, esattamente? I metalli che si possono recuperare dai dispositivi elettronici di uso comune. Lanciato l’input (giusto per restare in tema), da aprile del 2017 a marzo del 2019 le autorità di Tokyo hanno creato una rete di oltre duemila negozi di elettronica, posizionato contenitori ad hoc fuori dai supermercati, coinvolto oltre 1.300 scuole e, con il decisivo contributo di Ntt Docomo, il più importante operatore di telefonia mobile del Giappone, hanno recuperato oltre 6 milioni di smartphone ormai ko, vecchie macchine fotografiche, computer portatili e tablet non più funzionanti, riuscendo a mettere insieme quasi 80mila tonnellate di scarti. Tutti dispositivi che sono poi stati demoliti e fusi da appaltatori accreditati perché ne estraessero i materiali utili a realizzare le medaglie.
Così sono stati recuperati oltre 32 chilogrammi di oro, 3.500 chilogrammi di argento e 2.200 di bronzo. Abbastanza per realizzare tutte le 5mila medaglie che gli atleti di ogni nazione si contenderanno ai Giochi del 2020. Nel dettaglio, quelle per i primi classificati avranno 6 grammi di placcatura in oro su argento puro, quelle per i secondi classificati saranno di argento puro e quelle di bronzo saranno in una lega di ottone rosso composta da rame e zinco. Un’operazione che ha provocato la meraviglia di Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio): «Mai vista una città tanto preparata come Tokyo» ebbe a dichiarare a luglio, quando i giapponesi presentarono le loro medaglie. Da qui riparte De Rosa. E per Governo, Regione Lombardia e Veneto e Comuni di Milano e Cortina, l’operazione recupero è più semplice perché i Giochi Invernali hanno meno discipline di quelli estivi: le medaglie sono 175, tra Olimpiadi e Paralimpiadi. «I concetti dell’economia circolare appartengono e devono essere applicati alle Olimpiadi – dichiara De Rosa –. Proseguire sulla strada tracciata dagli eventi olimpici che precederanno l’appuntamento di Milano e Cortina sarebbe un segnale fondamentale per badire il nostro impegno verso un futuro sostenibile. Per questo vorrei spingermi anche oltre. Se a Tokyo solo le medaglie saranno ottenute da materiale riciclato, perché non far sì che a Milano e Cortina anche i nastri al collo degli atleti possano essere ottenuti con l’economia circolare?».