Olimpiadi Milano-Cortina 2026, Sala: "Serve legge Giochi entro novembre" / FOTO

Malagò: scelta la formula della fondazione

Fontana, Malagò e Sala (La Presse)

Fontana, Malagò e Sala (La Presse)

Milano, 27 agosto 2019 - Vertice a Milano per le Olimpiadi 2026 di Milano-Cortina. All'incontro presenti il sindaco Beppe Sala, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il governatore lombardo, Attilio Fontana, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in collegamento video, e il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina. In occasione della riunione è stata ribadita la necessità di approvare la legge olimpica entro novembre, per rispettare il timing imposto dal Cio che ha assegnato al tandem italiano i Giochi invernali del 2026. "È buffo parlare oggi di governi, ma deve essere fatta per i nostri tempi necessari entro novembre", ha sottolineato il numero uno di Palazzo Marino. 

LA FORMULA DELLA FONDAZIONE - Scelta la formula della fondazione, come annunciato dallo stesso Malagò: "Dietro consiglio dei nostri consulenti si è preferita la scelta della formula della fondazione rispetto a quella di una spa. Tutto questo - ha aggiunto - va nel rispetto della Carta Olimpica e degli impegni presi con il Cio". 

L'ALLERTA SUL TIMING - La legge olimpica "è importante" perché si presuppongono "una certa fiscalità" e una determinata aliquota Iva, "cose che devono essere nel dossier di registrazione e che devono essere approvate attraverso una legge", ha spiegato Sala.  "Noi diciamo novembre perché dobbiamo rassicurare il Cio rispetto alle promesse che abbiamo fatto nel dossier. Quindi servirebbe assolutamente entro novembre", ha poi detto Sala. Se a seguito della crisi politica in corso non dovesse essere possibile arrivare all'approvazione del testo "non ho una risposta su cosa succederà". Il Cio, ha chiosato il sindaco, "dà un timing rigoroso per essere sicuri di arrivare in tempo, mi auguro che non li faremo aspettare".

FONTANA E IL QUADRO POLITICO - Non appare preoccupato il governatore lombardo Attilio Fontana sulle possibili, anzi a sua detta impossibili ripercussioni dell'attuale situazione politica sul cammino olimpico in vista di Milano-Cortina 2026.  "Siamo partiti coesi tra di noi poi abbiamo avuto un aiuto dal sottosegretario Giorgetti che è riuscito a sostenerci nei momento importante. Adesso continuiamo per conto nostro. Se poi il Governo futuro ci sosterrà bene, altrimenti andremo avanti. L'importante è che si vada d'accordo tra noi".

SALA: GOVERNO M5S-PD? "BUONE POSSIBILITA'" - Il primo cittadino al termine dell'incontto ha anche parlato di una ipotesi di governo giallorosso, con M5S e Pd: "Per quello che capisco, le possibilità sono buone" ha dichiarato il sindaco di Milano Giuseppe Sala. "Però è qualcun altro che se ne sta occupando - ha aggiunto -. Ormai credo che non ci sia più la possibilità di continuare a discutere ma dovranno prendere una decisione. Quindi, sono moderatamente positivo". A chi gli chiedeva se è stato contattato da M5S e Pd per qualche ministero, Sala ha risposto: "No, assolutamente no". 

LE PROSSIME TAPPE - Nelle prossime riunioni del tavolo olimpico, in programma il 18 settembre a Milano e il 3 ottobre a Verona, "si metteranno i puntini sulle i sulla figura del Ceo, direttore generale e amministratore delegato dell'Ocog (il comitato organizzatore)", ha spiegato il presidente del Coni Malagò. "Si è definita nel dettaglio la job description e le caratteristiche di questa persona - ha aggiunto il presidente del Coni -. Se il 18 settembre non dovesse esserci condivisione unanime tra gli stakeholder su un nome, è già prevista un'altra riunione il 3 ottobre, a Verona, e questa volta si dovrà andare a dama, perché da novembre questa persona dovrà essere operativa". A chi gli ha chiesto se ci fosse già una rosa di nomi, Malagò ha risposto: "Non c'è nessuno e nessuno si è candidato, perché fino adesso non avevamo tracciato questo identikit. Da qui al 18 settembre gli stakeholder presenteranno dei nomi e, nel caso non ci fosse condivisione, ci saranno presentati dei profili", anche grazie ad un 'head hunter', "che dovrà aiutare ed entrerà in azione in modo più incisivo se il 18 settembre non ci sarà il nome". 

 

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