Olimpiadi 2026, Torino nel caos. E Milano prende il largo

Consiglio piemontese diviso. Comune e Regione, invece, volano insieme a Roma: asse bipartisan per la candidatura

Olimpiadi 2026

Olimpiadi 2026

Milano, 21 luglio 2018 - I nodi politici vengono al pettine. Ieri pomeriggio il Consiglio comunale torinese si è diviso sulla candidatura del capoluogo piemontese alle Olimpiadi invernali del 2026 mentre l’assessore milanese allo Sport Roberta Guaineri (di centrosinistra) e l’assessore lombardo allo Sport Antonio Rossi (di centrodestra) presentavano insieme il dossier milanese davanti alla Commissione tecnica del Coni a Roma. I nodi vengono al pettine perché una delle 13 linee-guida indicate la scorsa settimana dal Coni alle tre aspiranti candidate italiane per i Giochi invernali – Milano, Torino e Cortina d’Ampezzo – prescrive «l’acquisizione della delibera piena e incondizionata del Consiglio comunale delle città» alla candidatura.

La giunta meneghina venerdì ha approvato una delibera che segue l’indicazione del Coni e che giovedì dovrebbe essere approvata con un ampio consenso bipartisan dal Consiglio comunale: dalla maggioranza di centrosinistra all’opposizione di centrodestra (contrari M5S e Basilio Rizzo). La delibera approvata dalla Giunta torinese e sbarcata ieri in Consiglio comunale, invece, indica un «sì» alle Olimpiadi ma «vincolato a determinate condizioni». Lo scetticismo pentastellato nei confronti dei grandi eventi, come già accaduto a Roma per la candidatura alle Olimpiadi del 2024, rischia di pesare, e molto, nella corsa verso i Giochi del 2026. Non è finita. Sulla delibera torinese pesano 86 emendamenti presentati dalla capogruppo di Uscita di Sicurezza Deborah Montalbano e tre presentati dal Pd. Un ordine del giorno dell’opposizione, inoltre, chiede alla maggioranza grillina di correggere la delibera e di prevedere «un sì incondizionato alle Olimpiadi 2026». Non la pensa così la sindaca Chiara Appendino: «Oggi ciascuno di noi deve chiedersi a che condizione vuole le Olimpiadi. Io non ho mai sostenuto, né lo farò, che si debbano fare a tutti i costi. Le Olimpiadi devono essere coerenti col piano di sviluppo della nostra città. Questo vuol dire porre una candidatura forte». Come se non bastasse, il consigliere torinese del M5S Damiano Carretto ha presentato un odg in cui chiede l’istituzione di una commissione d’indagine sulle Olimpiadi del 2006.

La Commissione tecnica del Coni, intanto, ieri ha ascoltato le presentazioni dei dossier di Milano, Torino e Cortina e ha chiesto approfondimenti. L’assessore Guaineri, al termine dell’incontro durato circa tre quarti d’ora, commenta: «Abbiamo dimostrato che la candidatura di Milano è molto solida. È la migliore». Le eredità per Milano? Il palasport a Santa Giulia, la cui realizzazione sarebbe realizzata anche attraverso sponsor, il palaghiaccio nell’area dell’ex Palasharp e il Palalido ormai quasi rifondato. Il coordinatore della Commissione del Coni Carlo Mornati, infine, sottolinea: «Con le città non ci saranno altri incontri ma noi ci rivedremo come commissione altre due o tre volte per tirare le somme e dare al Consiglio nazionale del Coni gli elementi necessari per decidere. L’obiettivo è farlo nel più breve tempo possibile: il 1° agosto rimane una data fondamentale. Oppure il 10 settembre».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro