Caos treni in Centrale. Il viaggio di Magda: "Io, arrivata a casa grazie a due angeli"

Il racconto della studentessa che ha raggiunto Chieti solo grazie all'aiuto di una coppia

Magda Rosati

Magda Rosati

"Non sapevo dove avrei dormito quella notte. Dopo un viaggio-odissea mi trovavo da sola su un treno che non mi avrebbe portata a casa. Piangevo al telefono con un amico quando una sconosciuta, sentendomi, si è avvicinata. Mi ha chiesto cosa avessi, le ho raccontato quello che mi era successo e lei mi ha rassicurata dicendomi “tranquilla, non ti lascerò sola“. E così ha fatto. Lei, Alessia, e il suo fidanzato Otello, sono stati i miei angeli: lo devo a loro, se quella notte sono riuscita a raggiungere un posto sicuro e voglio ringraziarli pubblicamente".

Magda Rosati, di 20 anni, è una studentessa di medicina dell’Università Statale. Originaria di Santa Croce di Magliano in provincia di Campobasso, venerdì avrebbe dovuto prendere il treno da Milano per tornare a casa dalla famiglia. Proprio nel giorno in cui in stazione Centrale si è scatenato il caos: ritardi fino a 3 ore e corse cancellate dopo che un treno in manovra ha superato un tronchino di sicurezza scontrandosi con un palo della corrente. Magda era tra le migliaia di viaggiatori in difficoltà. "Io avrei dovuto prendere il treno Milano-Bari alle 16.05; sarei scesa a Termoli, a mezz’ora da casa mia. Ma in Centrale era tutto bloccato. Il personale delle ferrovie mi ha indirizzato a Rogoredo, dicendomi che il treno per Bari sarebbe partito da lì. Mi sono quindi spostata in quella stazione, scoprendo però che non sarebbe partito alcun convoglio per Bari. Allora (con tutti i bagagli al seguito) sono tornata in Centrale. E nel frattempo il mio treno era partito".

A quel punto "ero nel panico. L’unica alternativa era salire sul treno per Pescara, perché da lì una mia amica avrebbe potuto darmi un passaggio fino a Chieti, dove altre amiche mi avrebbero ospitata per la notte". E così ha fatto. Tutto risolto? No. "Perché a metà del viaggio ho scoperto di non avere più il passaggio da Pescara a Chieti. E neppure i miei genitori potevano venire a prendermi perché erano bloccati a casa per la neve. Il treno sarebbe arrivato a Pescara dopo mezzanotte e mezza e a quell’ora non c’erano mezzi per raggiungere Chieti".

La giovane non è riuscita a trattenere le lacrime, "era una situazione più grande di me, che non riuscivo a gestire. Ma si è avvicinata una ragazza...". Una sconosciuta che ha fatto di tutto per aiutarla una volta sentita la sua disavventura. "Ha preso il telefono per prenotarmi un taxi a Pescara. Ma la corsa non era garantita. Allora mi ha proposto di scendere con lei a San Benedetto del Tronto, la sua fermata. Nel frattempo ha contattato il suo fidanzato proponendogli di accompagnarmi in auto fino a Chieti. Lui ha detto subito di sì. E mi ha anche comprato da mangiare per il viaggio in auto, di quasi cento chilometri. Alla fine non ha neppure voluto una ricompensa economica nonostante la mia insistenza. Insomma, questa coppia non ci ha pensato due volte: si è presa cura di me come fossi una sorella. Oggi è raro trovare persone del genere, sono state i miei angeli e io sarò loro grata per la vita".

 

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