Milano – Ipermetria oculare, fastidi agli occhi e sempre più casi di miopia. Sono circa 15 milioni le persone affette da questo disturbo in Italia e il problema è in forte aumento soprattutto tra i giovanissimi, tanto che oltre due ragazzi su 10, già a 15 anni, ne sono colpiti. In queste circostanze risultano a maggior ragione imprescindibili test, visite di controllo e di idoneità, oltre ad una corretta educazione alla salute.
Su questa filosofia si basa il lavoro della Clinica Baviera, gruppo oftalmico leader nella correzione dei difetti visivi con sede in Spagna, che in 30 anni di attività ha realizzato più di un milione e mezzo di interventi. In Italia è presente sul territorio con sei strutture e sono a Milano ne vanta tre, l’ultima delle quali è stata inaugurata a maggio in via Friuli 16.
Situata a poca distanza dal centro storico e facilmente raggiungibile dai mezzi di trasporto (MM Porta Romana), fornisce un’ulteriore opzione conveniente per i pazienti in cerca di cure oftalmologiche di alta qualità e un incentivo per un numero maggiore di persone a sottoporsi a screening periodici agli occhi per individuare tempestivamente eventuali patologie. "Il nuovo centro dispone di 4 ambulatori che consentono di eseguire contemporaneamente visite oculistiche, tra cui visite generali, specialistiche e refrattive per verificare l’idoneità all’intervento" spiega José Maria Diaz Leante, direttore di Clinica Baviera Italia. "I pazienti arrivano tranquilli perché sanno che costruiremo per loro un progetto personale ad hoc. Li seguiamo nelle fase preliminari, durante l’operazione e nella fase di riabilitazione".
Il gruppo è da sempre attivo anche con una campagna di educazione alla prevenzione in cui coinvolge i propri clienti, si occupa di sostenere strutture sanitarie convenzionate e di offrire un servizio gratuito alle fasce più fragili della popolazione, bambini e anziani.
"Siamo all’avanguardia nella realizzazione di interventi alla retina e una squadra di medici specializzati. Stiamo metto appunto la possibilità di inserire dei simulatori, macchine che riprodurranno il lavoro dello staff per istruire ricercatori e giovani neolaureati. Pensiamo che il servizio e la qualità debbano essere trasmessi passo per passo.