
Il progetto dello studio Populous per il nuovo San Siro
Milano, 2 ottobre 2019 - Milan e Inter sono pronti a scendere nella fossa dei leoni. No, non parliamo della fossa di romana memoria e neppure della fazione di ultrà rossoneri che una volta stazionava in curva sud, ma del primo confronto tra i vertici dei due club e i residenti del quartiere San Siro sul progetto del nuovo stadio. L’appuntamento è per martedì alle 18.30 nella sede del Municipio 7 di via Anselmo da Baggio 55.
Il presidente del "parlamentino", l’esponente di Forza Italia Marco Bestetti, ieri ha ricevuto conferma dai vertici dei due club che una delegazione rossonerazzurra martedì sarà presente per illustrare il progetto – anzi i progetti di Populous e Manica-Sportium – e rispondere alle domande dei residenti del quartiere. «Un confronto indispensabile, visto che alla prima presentazione del progetto al Politecnico in Bovisa non era consentita la presenza dei cittadini, che potevano seguire l’incontro solo in streaming», sottolinea Bestetti, che in parallelo continua a lavorare per la convocazione di un referendum cittadino sul progetto del nuovo stadio e ribadisce la sua posizione di netta contrarietà all’abbattimento del Meazza. Tant’è. Il confronto tra i club e i residenti si preannuncia acceso, perché l’ala ambientalista degli abitanti di via Dessiè e di via Tesio promette battaglia contro il piano di Milan e Inter di realizzare un nuovo impianto nell’attuale parcheggio di San Siro e di demolire il Meazza per lasciar spazio a un centro commerciale e a grattacieli per ospitare uffici e hotel.
Nei giorni scorsi la presidente del Gruppo Verde San Siro Giuliana Filippazzi ha diffuso una nota in cui lamentava il fatto che «nessuno o ben pochi abbiano sentito il parere dei residenti, su cui ricadrà tutto il peso della cosiddetta “riqualificazione”» ed ha elencato tutti gli elementi di contrarietà al nuovo impianto, dal «peggioramento della viabilità» al «maggior consumo di suolo», senza dimenticare che «in caso di abbattimento dello stadio saremo immersi nella polvere di cemento, magari di amianto, e sicuramente in un fracasso insostenibile per parecchio tempo, con relativi danni alla salute».