Nuovo stadio Milano: Salvini tenta il Diavolo con l'idea Sesto

Il dibattito su San Siro e sulla possibilità di costruire una casa rinnovata per Inter e Milan fa irruzione nella campagna elettorale per le amministrative

Il progetto del nuovo stadio così come immaginato dallo studio vincitore del concorso

Il progetto del nuovo stadio così come immaginato dallo studio vincitore del concorso

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Milano - L’effetto Comunali sta condizionando il dibattito sul progetto del nuovo stadio di Milan e Inter. Più si avvicinano le elezioni amministrative a Sesto San Giovanni – la data del primo turno è fissata il 12 giugno – più le polemiche politiche tra centrodestra e centrosinistra aumentano. Se ne è avuto un ulteriore esempio ieri, quando il segretario della Lega Matteo Salvini, con un tweet, ha preso posizione a favore di Sesto, governata dal sindaco lumbard a caccia della riconferma Roberto Di Stefano: "Dopo anni e soldi persi per colpa dei ritardi di Sala e della sinistra che governa Milano, spero che la nuova proprietà acceleri sulla via del nuovo stadio rossonero a Sesto San Giovanni. Avanti futuro!".

Il leader del Carroccio, in un colpo solo, ha attaccato il sindaco di Milano, targato centrosinistra, Giuseppe Sala e ha lanciato un appello al nuovo proprietario del Milan, Gerry Cardinale del fondo Redbird: lasciar perdere sia l’area milanese di San Siro sia i “cugini’’ dell’Inter per il progetto per il nuovo stadio e puntare dritto su Sesto. Una linea condivisa, naturalmente, con Di Stefano, che insiste sull’ipotesi Sesto per il nuovo impianto del club rossoneri e all’inizio della scorsa settimana ha accompagnato Cardinale nell’area ex Falck che potrebbe ospitare il nuovo stadio rossonero. Certo, il condizionale per ora è d’obbligo, perché i nuovi vertici del Milan non hanno ancora deciso se proseguire con l’Inter per un nuovo stadio a San Siro oppure scegliere di realizzare il nuovo impianto – con o senza nerazzurri – a Sesto.

Di Stefano, intanto, riparte in pressing e continua a ripetere che costruire il nuovo stadio nella città da lui amministrata sarebbe più conveniente per i club calcistici milanesi sia sul fronte dei costi ("più contenuti" perché i terreni nelle ex Falck sono già bonificati e perché si potrebbero evitare le spese per la demolizione almeno parziale del Meazza) sia su quello dei tempi ("nell’arco di 18 mesi potrebbe essere posata la prima pietra").

Sala, intanto, non si scompone e mercoledì scorso ha chiarito che intende chiamare i vertici di Milan e Inter per capire se qualcosa è cambiato per loro rispetto all’iter già avviato del progetto del nuovo stadio nell’area di San Siro. Il Comune, peraltro, ha già nominato il coordinatore del dibattito pubblico sul progetto milanese, Andrea Pillon, che oggi dovrebbe incontrare i club per concordare con loro le tappe del dibattito pubblico.

 

 

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