GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Nuovo stadio, lettera al Comune Milan e Inter chiedono più tempo per rivedere il piano economico

Dal referendum al vincolo della Soprintendenza: per i club troppe incognite, dura aggiornare il dossier. Il sindaco condivide: missiva che può essere un segnale di riapertura. Il Pd: ok i chiarimenti. Monguzzi duro.

Nuovo stadio, lettera al Comune Milan e Inter chiedono più tempo per rivedere il piano economico

di Giambattista Anastasio

Milan e Inter chiedono al Comune più tempo per consegnare un piano economico aggiornato del progetto del nuovo stadio, una richiesta che per il sindaco Giuseppe Sala è non solo sensata ma potrebbe anche rappresentare un segnale positivo per il proseguo dell’idea originaria dei club: costruire il nuovo impianto nell’area dell’attuale. Un altro passaggio interlocutorio di una partita andata ormai oltre il tempo regolamentare. Ieri è stato il sindaco, con un comunicato, a rendere nota la richiesta delle due società. "A metà aprile, concluso il percorso del dibattito pubblico, avevamo richiesto a Milan e Inter un aggiornamento del piano economico finanziario relativo al progetto del nuovo stadio. Oggi (ieri ndr) abbiamo ricevuto una nota congiunta delle squadre con la quale richiedono: di prorogare i termini per la revisione del dossier di progetto; di fare chiarezza su eventuali vincoli sullo stadio esistente e sulla ventilata ipotesi di referendum cittadino. E io – fa sapere Sala – non posso che comprendere in pieno le loro ragioni". Il primo cittadino elenca poi i motivi per i quali condivide la posizione di Milan e Inter: "La richiesta di indizione di un referendum per il mantenimento di San Siro, non previsto dal progetto, è stata respinta in prima battuta dal Collegio dei Garanti, nominato dal Consiglio Comunale, ma poi rimessa in discussione dal Tar; ora si attende un nuovo pronunciamento da parte del Collegio stesso. Sul vincolo che potrebbe essere posto dalla Soprintendenza manca ancora una parola definitiva. È del tutto ragionevole che in questo contesto Milan e Inter esprimano riserve ad investire tempo e denaro nel progetto. Quindi ho offerto loro il mio supporto per organizzare a breve un incontro con la Sovrintendenza e uno con il Collegio dei Garanti. In questi anni – conclude Sala – il Comune ha fatto tutti i passi dovuti, con trasparenza e nel rispetto delle norme. Penso sia giunto il momento di accelerare".

Più tardi, a margine di un evento a Palazzo Marino, il sindaco aggiungerà: "La lettera potrebbe essere una riapertura verso l’ipotesi di realizzare un loro stadio in quell’area ma non ho parlato con i club. In ogni caso mette un punto chiaro sul fatto che ognuno si esprima con chiarezza in merito alla volontà di fare o meno questo stadio. Io, con tutti i distinguo e le verifiche da fare, sono molto convinto che ci debba essere un nuovo impianto". Da qui la presa di posizione di Filippo Barberis, capogruppo del Pd: "Riunire attorno a un tavolo le squadre, incontrare la Sovrintendenza e i Garanti, per affrontare celermente i nodi ancora da sciogliere sul dossier stadio è la cosa giusta da fare. Il Pd accoglie con favore la disponibilità offerte a Inter e Milan dal sindaco. Confermiamo il nostro impegno a sostegno del dialogo e ribadiamo la volontà di fare il possibile perché il nuovo stadio sia realizzato sull’attuale area del Meazza come già votato dal Consiglio Comunale". Più duro Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde: "No Beppe, sullo stadio sbagli. È legittimo che tu comprenda le ragioni dei due fondi speculativi che vogliono buttar giù il Meazza e costruire un nuovo stadio. Ma a maggior ragione dovresti comprendere le ragioni dei cittadini che rappresenti, che chiedono il rispetto del Piano Aria Clima e di tutte le altre norme del Comune, e cioè di non devastare l’ambiente e non consumare suolo".