
Carabinieri in azione
Milano, 13 luglio 2019 - Lo scorso week end, era stato segnalato per ben sette volte negli alberghi di lusso tra Centrale e Repubblica, come abbiamo dato conto sul Giorno: «Mia madre ha dimenticato una cosa in camera, mi fa entrare?», la scusa con il receptionist di turno. Ieri notte, il quindicenne nomade, nato in Abruzzo ma legato a una famiglia del campo di via Bonfadini, ci ha riprovato in un hotel di corso Buenos Aires: vestito con un completo blu, ha chiesto al concierge di accompagnarlo nella camera 104, dov’era atteso dal padre. L’addetto della struttura ha chiamato i clienti ospitati in quella stanza, che hanno risposto di non aspettare nessuno. Così il quindicenne è stato mandato via. Finita? No, perché il portiere ha fermato una pattuglia del Radiomobile dei carabinieri, di passaggio in quel momento in corso Buenos Aires, e ha riferito l’episodio.
A quel punto, i militari hanno raggiunto il minorenne, che si stava allontanando a passo svelto, e l’hanno bloccato per identificarlo: il ragazzino ha dato un cognome poi risultato falso e ha detto di voler chiamare la madre, residente in provincia di Teramo; addosso aveva 500 euro in contanti e un cellulare rubato a un polacco. La donna ha raccontato agli investigatori che il figlio era scappato di recente da una comunità ligure (che ne ha denunciato la scomparsa) e che non sapeva come fosse entrato in possesso di quella ingente somma di denaro.
Portato a fatica in caserma (il quindicenne ha provato a danneggiare l’auto dei carabinieri), è stato denunciato per ricettazione, resistenza e false dichiarazioni e poi accompagnato in ospedale per accertamenti. Dalle banche dati è emerso che dal 2015 (quando di anni ne aveva 11) in avanti è stato coinvolto in diversi episodi di raid in abitazione, furto e ricettazione.