PAOLO GALLIANI
Cronaca

Milano e la mania dei quartieri acronimo: dopo NoLo ecco NoCe, NaPa, SouPra. Così si attirano residenti e business

I pionieri di Nord Loreto hanno fatto scuola: si moltiplicano in città i nomi abbreviati delle zone oltre la circonvallazione. E i costi delle case salgono alle stelle

Piazzale del Governo Provvisorio, nel cuore di NoLo

Piazzale del Governo Provvisorio, nel cuore di NoLo

Milano – Brevi, facili da ricordare, foneticamente easy, intriganti e sexy. Perché costringono chi li ascolta a fare connessioni, a giocare con i rimandi, a indovinare quello che non sembra arcano. Potere degli acronimi. Ed è meglio arrendersi all’evidenza: piacciono e spopolano. Impastano poche lettere iniziali e in un nanosecondo rivelano più di quello che due o più parole, sommate tra loro, saprebbero dire. Ne sa qualcosa il terzetto di architetti che quasi una dozzina di anni fa aveva avuto l’idea di regalare alla porzione di Milano dove abitavano o lavoravano, un nome accattivante che avesse il dono di piacere e di provocare interesse.

Ispirandosi alla newyorchese SoHo avevano cercato un acronimo che tenesse insieme Rovereto e Pasteur, Turro e i quartieri residenziali o multietnici tra viale Monza e via Padova, insomma l’"out of the ring", al di là della circonvallazione, che un noioso stereotipo ha sempre considerato come il confine fisico e mentale tra l’ipercentro glamour e da cartolina e la periferia poco desiderabile se non addirittura da evitare.

Detto e fatto: avevano coniato il termine NoLo, ovvero "North of Loreto", marchio a costo zero che aveva subito scatenato curiosità e sfamato l’interesse di giovani designer, artisti emergenti, startup e addetti alla comunicazione, pronti ad accasarsi lungo strade come via Venini o Varanini che fino all’altro ieri nessuno avrebbe considerato invidiabili. Una vera case history, ancorché non inedita a livello internazionale.

In effetti, quello degli "acro-quartieri" era già una tendenza familiare negli States, specie nella Grande Mela, dove non meno di una dozzina di distretti vengono identificati attraverso le loro abbreviazioni (oltre a SoHo, famosissimi anche TriBeCa, MePa e NoMad) e lo è pure in Europa, ad esempio in Francia, con Parigi a trainare la moda con le sigle SoPi (sud di Pigalle) e SoMa (sud del Marais).

Ma a Milano, l’esperienza del NoLo, accompagnato da una vivacissima attività social (gruppo Facebook Nolo Social District e profilo Instagram Nolo Milano), ha certamente fatto breccia nell’immaginario collettivo. È arrivato il NaPa, abbreviazione del Naviglio Pavese, meno modaiolo del Naviglio Grande, eppure capace di mettere insieme i migliori ristoratori e chef della zona per dare vita ad un “Distretto gastronomico" che successivamente è diventato anche slow, culturale e sociale. Poi si è messo di mezzo pure l’ex Scalo Romana, tra corso Lodi e via Ripamonti, adottando la sigla SouPra, South of Prada, allusione evidente alla Fondazione Prada e ad un quartiere fino a ieri senza fisionomia, oggi interessato da una "muta" tra le più smart di Milano.

Senza dimenticare altri nomignoli sorti nel frattempo. Come NOM (North of Milano). O come NoCe, Nord di Cenisio, genialata della giornalista Alessandra Dal Monte neoresidente in zona che ha lanciato l’idea dando vita, tramite i social, una community dall’inedito senso di appartenenza.

Certo, si tratta di una rivoluzione anche commerciale, tant’è non si contano le immobiliari e i negozi che hanno subito adottato questi acronimi per promuovere o brandizzare le loro attività. Effetti collaterali che non intaccano la voglia diffusa di rinominare la geografia della città, risvegliando una passione per la vita dei quartieri che sembrava sopita dopo la crisi della militanza politica.

A conti fatti, un affare. Perché, ribaltando i tradizionali codici comunicativi, gli acronimi hanno permesso a tutti di scoprire quello che urbanisti e amministratori locali cercano vanamente di dimostrare. Segno dei tempi. Se a Milano è saltata la gerarchia tra il "dentro" e il "fuori", allora la periferia non esiste più. E il "centro" può essere ovunque lo si sappia e lo si voglia vedere.

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