Milano, manifestazione no Green pass all’Arco: ma resta l’allerta in Duomo

Movimento diviso tra piazza Sempione (presidio preavvisato), centro e Porta Venezia. La Procura: "Logiche da branco nei cortei"

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di Anna Giorgi e Nicola Palma

L’unica iniziativa preannunciata è un presidio statico dalle 15 alle 21 all’Arco della Pace con "alcune centinaia di persone". Il popolo No pass si presenterà compatto? Sembra improbabile. Ieri nelle chat Telegram diversi iscritti hanno confermato l’adesione alla protesta di piazza Duomo lanciata una settimana fa da Gabriele "Zeno" Molgora (prima che la Digos lo indagasse per istigazione a delinquere); negli stessi messaggi, i duri e puri, contrari a ogni tipo di dialogo con le forze dell’ordine, hanno condiviso "il manuale del buon manifestante" (in cui si suggerisce di fingersi passanti con buste da shopping per poi palesarsi a sorpresa) e invitato a non prestare attenzione a un’altra fantomatica iniziativa (di cui non si hanno notizie) che dovrebbe andare in scena a Porta Venezia. In una parola: grande confusione sotto il cielo.

Un caos organizzativo che può essere letto in due modi. Il primo rimanda l’immagine di un movimento in forte crisi, specie dopo i flop degli ultimi weekend (a chiudere una serie di 16 cortei illegali di fila) favoriti dalle nuove direttive della Prefettura su Duomo e corso Vittorio Emanuele e dalla strategia messa in campo dalla Questura per intercettare i gruppi di No pass prima della partenza e impedire che si compattino. D’altro canto, però, il possibile spezzettamento richiede comunque un monitoraggio costante da parte di polizia e carabinieri, per di più "spalmato" su più punti della città e in diversi orari. Molto dipenderà dalle condizioni meteo (le previsioni parlano di "leggera pioggia") e dal numero di persone che decideranno di continuare una battaglia che finora, a ben guardare, non ha portato alcun risultato (il 24 luglio il certificato verde non era ancora in vigore, oggi è diventato Super e serve per partecipare a qualsiasi attività sociale).

Intanto, i carabinieri del Nucleo informativo, coordinati dal capo del pool Antiterrorismo Alberto Nobili e dal pm Enrico Pavone, hanno perquisito l’abitazione di Sesto San Giovanni dell’operaio sessantaduenne Mauro Giuseppe S., accusato di aver aggredito una troupe di La7 il 13 novembre scorso per impedire a giornalista e cameraman di filmare la protesta selvaggia in centro. Il blitz dei militari, guidati dal tenente colonnello Emanuele Leuzzi, ha portato al sequestro di un coltello tirapugni, di un manganello telescopico e di materiale propagandistico della causa No pass che ora verrà passato al setaccio. Nel decreto, i pm hanno parlato di fatti "particolarmente allarmanti", in un contesto "caratterizzato già geneticamente da condotte in sé non autorizzate" e da "soggetti che agiscono in maniera compatta, rispondenti a logiche di branco e talvolta travisati (come nel caso di S., col volto coperto da sciarpa e cappellino, ndr)". Da qui il prossimo passo: "Orientare il campo di indagine anche a verificare la sussistenza e consistenza della rete organizzativa, della quale appare non irragionevole supporre l’esistenza".

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