Nicola Pontoriero, cameraman morto sul Mottarone. La famiglia: "Soccorsi non tempestivi"

Chiesta la riapertura del fascicolo sul decesso dell'operatore tv, colpito da un attacco cardiaco mentre filmava i luoghi della tragedia

La funivia dopo il crollo

La funivia dopo il crollo

Morì mentre filmava i luoghi dove si era appena verificata la tragedia del Mottarone, nel maggio del 2021: chiesta la riapertura delle indagini sul decesso. Toccherà al gip del tribunale di Verbania, competente per territorio, decidere nei prossimi giorni sulla possibilità di riprendere in mano le indagini su una triste vicenda collegata con la tragedia della Funivia del Mottarone del 23 maggio 2021. La storia è quella di Nicola Pontoriero, 52enne operatore video freelance che lavorava per le reti Mediaset.

Quarantotto ore dopo lo schianto costato la vita a 14 persone era arrivato a Stresa da Milano. Salito in auto fino all'inizio del sentiero che conduce al luogo del disastro, si era poi incamminato a piedi portando con sé l'attrezzatura di ripresa. La fatica e il gran caldo - la temperatura in quel maggio era molto elevata - gli causarono un attacco cardiaco fatale. Secondo i familiari del cameraman i soccorsi non furono sufficientemente tempestivi. Per questo i parenti hanno presentato a suo tempo un esposto a seguito del quale la Procura di Verbania ha aperto un fascicolo contro ignoti con l'ipotesi di reato di omicidio colposo.

Dopo alcuni approfondimenti, però, il sostituto procuratore assegnatario del fascicolo ha proposto istanza di archiviazione, contro la quale i familiari si sono opposti, chiedendo di riaprire le indagini. La richiesta è stata discussa ieri, giovedì 2 febbraio, in una udienza in camera di consiglio. Il gip si è riservato la decisione. 

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