"I consumatori sono tornati nei negozi e, nello stesso tempo, le loro abitudini di acquisto online sono diventate continuative e definite. I luoghi del commercio stanno cambiando forma e rapporto con lo spazio pubblico. Gli investimenti immobiliari nel settore sono in crescita e, nello stesso tempo, gli investitori istituzionali sono diventati maggiormente speculativi". Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, analizza le performance di un mercato immobiliare commerciale in crescita, che ha superato la pesante crisi innescata dalla pandemia. I negozi fisici sono sopravvissuti al boom dell’e-commerce, si sono evoluti in un modello che vede convivere le diverse modalità di acquisto. Crescono i canoni di locazione, fra i fattori che hanno portato all’aumento dei prezzi in negozi e ristoranti. La Lombardia, emerge dal rapporto di Scenari Immobiliari, concentra più del 25% del totale degli investimenti a livello nazionale, circa 270 milioni di euro, seguita da Veneto ed Emilia Romagna, rispettivamente con quasi il 15% (134 milioni) e il 10% (84 milioni). Nel corso del 2022 il mercato italiano degli immobili a uso commerciale ha fatto registrare un fatturato complessivo di quasi 6,5 miliardi di euro, derivante da attività di vendita e di locazione di spazi per il retail, in calo di 3,7 punti percentuali rispetto alla quota raggiunta nel 2021. L’attenzione degli investitori istituzionali si è andata a concentrare sulle high street di Milano (via Montenapoleone), Venezia (calle San Moisè) e Roma (via del Corso), positivamente condizionate dal ritorno dei flussi turistici internazionali ai livelli pre-pandemici.