DIANDREA GIANNI
Cronaca

Narcotraffico dalla Spagna a Milano: nel camion 127 chili di marijuana

Maxi-sequestro a Cinisello Balsamo: arrestati dai carabinieri il corriere e gli italiani destinatari della partita. L’incontro in piena notte nella zona industriale per la consegna degli scatoloni. Indagini sulle rotte

di Andrea Gianni

La marijuana, 127,65 chili di “erba“ divisi in 112 confezioni in plastica termosaldata, era stata caricata sul camion in Spagna e trasportata in Italia, destinazione Cinisello Balsamo. Un maxi-sequestro, eseguito dai carabinieri, ha alzato il velo su un traffico internazionale di droga, sul quale sono in corso indagini a partire dai ruoli di tre uomini arrestati lo scorso 6 aprile: il camionista Hugo Alberto Morales Calone, nato in Uruguay 60 anni fa, e gli italiani destinatari della partita, il 44enne Massimiliano Cusenza e il 50enne Vito Romaniello. Il gip di Monza Francesca Bianchetti ha convalidato l’arresto in flagranza, e ha disposto la custodia cautelare in carcere. I carabinieri li avevano bloccati in piena notte, attorno alle 3.15 del 6 aprile, subito dopo la cessione della sostanza, posta sotto sequestro. Facendo un passo indietro, secondo quanto è stato possibile ricostruire, la marijuana era stata caricata sul camion in Spagna, nella zona di Barcellona, stipata in 19 scatoloni mimetizzati fra altra merce.

Hugo Alberto Morales Calone l’ha portata in Italia, fino a Cinisello Balsamo, forse seguendo una rotta già percorsa altre volte. In piena notte ha incontrato nei pressi dell’autostrada A4 e della zona industriale della città Cusenza e Romaniello, che si sono presentati a bordo di un furgone Ford Transit preso a noleggio. In pochi minuti hanno scaricato gli scatoloni dal camion e li hanno caricati sul furgone. Poi si sono allontanati verso via Aquileia, dove abita Cusenza. A quel punto è scattato il blitz dei carabinieri dell’Antidroga, che stavano monitorando i loro spostamenti. Sono finiti in manette il corriere, che si preparava a rientrare in Spagna dopo aver effettuato la consegna, e i due destinatari della partita, ritenuti "acquirenti e organizzatori sia delle modalità del trasporto dello stupefacente che della successiva custodia". Sotto sequestro 127,65 chili di marijuana, destinata allo spaccio nel Milanese, oltre a 9.530 euro in contanti, tablet e telefoni cellulari degli indagati. Dispositivi ora sotto la lente degli investigatori. Nei giorni scorsi Hugo Alberto Morales Calone, Cusenza e Romaniello, accusati di aver "illecitamente trasportato, acquistato e detenuto ai fini di spaccio sostanza stupefacente", hanno fornito la loro versione durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip. Romaniello, alle spalle precedenti penali risalenti a 10 anni fa, legati a spaccio di droga e possesso di armi, ha raccontato di essere stato assoldato da un "soggetto di cui non è stato in grado di fornire le generalità" per scaricare gli scatoloni, ignaro del contenuto, "a fronte di un compenso di 500 euro". Pur sospettando di "partecipare a un’operazione illecita", tanto che gli era stato consegnato un telefono cellulare per essere contattato, ha spiegato di aver accettato spinto da "necessità economiche". E ha riferito, inoltre, di aver già aiutato lo scorso febbraio a scaricare "casse di whisky" consegnate dallo stesso trasportatore. Il camionista, difeso dagli avvocati Alexandro Maria Tirelli e Maria Valentina Miceli, dipendente di una società di trasporti con sede a Barcellona, ha detto invece di aver ricevuto l’incarico di consegnare gli scatoloni da uno dei suoi responsabili. Lui, secondo la sua versione, non sapeva che contenessero marijuana. Cusenza, difeso dall’avvocato Massimiliano Migliara, è stato l’unico ad avvalersi della facoltà di non rispondere.

"Le dichiarazioni rese dagli indagati sulla pretesa inconsapevolezza della natura della merce trasportata – annota il gip – già in sé intrinsecamente inverosimili sono anche smentite dalle emergenze di fatto". Il comportamento di Romaniello, difeso dall’avvocato Roberto Beretta, contrasta con la pretesa di un "ruolo marginalissimo, di mero aiuto a scaricare la merce". Così come quello del camionista, che ha consegnato "in strada in ora notturna merce priva del documento di trasporto a persone non conosciute e senza alcuna possibilità di comprovare" di aver eseguito l’incarico. Il gip, accoglienza la richiesta del pm di disporre il carcere, ha evidenziato "l’inserimento degli indagati in ambienti dediti al narcotraffico internazionale", al centro di un’inchiesta che potrebbe allargarsi.