Narcotraffico e riciclaggio opere d'arte: 31 arresti a Milano

Nell'inchiesta della Dda ingenti quantitativi di stupefacenti e legami con trafficanti sudamericani. Indagato Alberto Genovese

Operazione di polizia contro il narcotraffico

Operazione di polizia contro il narcotraffico

Milano - La Polizia di Stato, a conclusione di un'attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano - DDA, sta eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone gravemente indiziate di essere a vario titolo collegate a un'associazione per il traffico internazionale di ingenti quantitativi di stupefacenti e con forti legami con trafficanti sudamericani, latitanti ed esponenti di spicco della criminalità organizzata. L'attività, svolta grazie a una significativa e articolata cooperazione internazionale coordinata da Eurojust, sta interessando diverse regioni e stati tra cui l'Olanda, la Spagna e la Lituania con l'esecuzione di arresti, circa 50 perquisizioni, e sequestro di una galleria d'arte moderna ad Amsterdam nella quale provengono, con false fatturazioni, riciclati i proventi del narcotraffico anche nell'acquisto di opere d'arte. 

Le indagini hanno avuto anche il supporto, nell'ambito della cooperazione di polizia, di Europol, del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, della Direzione Centrale Servizi Antidroga e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia - Divisione Interpol e Divisione SI.RE .NE.  L'operazione condotta dai poliziotti della Unità Specializzata Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Milano è iniziata a settembre 2019. Andrea Deiana, nell'inchiesta della Squadra mobile e del pm Silvia Bonardi contro il narcotraffico e il riciclaggio in opere d'arte, tra i destinatari della misura cautelare e latitante, «è importantissimo broker di stupefacenti internazionale, in grado di organizzare forniture per centinaia di chili». Risultava «co-titolare di una importante galleria d'arte moderna ad Amsterdam».

L'uomo era noto come «mercante d'arte specializzato nelle opere dell'artista contemporaneo, probabilmente più famoso e nello stesso tempo più enigmatico del pianeta, Banksy» di cui nelle chat intercettate utilizzava pure il «nickname». Lo si legge nell'ordinanza del gip Carlo Ottone De Marchi. Tutto è partito dall'individuazione di una cellula locale di trafficanti milanesi, riconducibile a due imprenditori nel campo della ristorazione, dalla si è risaliti a un importante broker internazionale della droga collegamenti diretti con referenti sul territorio nazionale della criminalità organizzata campana, pugliese e albanese. L'operazione ha visto impegnati quasi duecento agenti sul territorio nazionale e all'estero per l'esecuzione della misura cautelare nei confronti di 31 persone con forti legami con trafficanti sudamericani, latitanti ed esponenti di spicco della criminalità organizzata.

Nel corso dell'attività, sviluppata in un ambito di cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia, in Lituania, Spagna, Olanda e in Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Campania e Puglia si stanno effettuando quasi 50 perquisizioni e sequestri di conti correnti di due aziende di logistica e trasporti ubicate a Pero e a Como. Perquisizioni anche presso un circolo a Cologno Monzese riconducibile a un noto gruppo di motociclisti, di cui due appartenenti sono risultati coinvolti in una rilevante importazione sul territorio nazionale di hashish.

Con il coordinamento giudiziario di Eurojust, l'autorità giudiziaria olandese sta eseguendo una rogatoria richiesta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano - D.D.A ponendo sotto sequestro la galleria d'arte moderna "ART3035 Gallery" situata nel centro della capitale olandese Amsterdam ritenuta, allo stato delle indagini, luogo per riciclare parte dei proventi del narcotraffico accumulati dal broker, dimorante nei Paese Bassi, attraverso fittizie vendite di opere di famosi esponenti del mondo della street art.

L'indagine è partita nel novembre del 2019 da accertamenti investigativi sui titolari di un ristorante di Peschiera Borromeo. L'organizzazione criminale movimentava ingenti quantitativi di cocaina ed era anche la principale fornitrice di ketamina per Milano e per tutto il Nord Italia: stando a quanto emerso, tra gli acquirenti figura anche il nome dell'imprenditore Alberto Genovese (indagato), che avrebbe acquistato, nel novembre 2019, 100 grammi del narcotico sintetico da un corriere. I presunti componenti del gruppo erano molto accorti: usavano solo telefoni criptati e bonificavano le loro otto auto quotidianamente, tanto che in alcune occasioni sono riusciti a disinnescare le cimici nascoste dagli investigatori. 

(ha collaborato NICOLA PALMA)

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro