MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Museo-bis del ’900, passerella tra Arengari

Presentato il progetto vincitore dell’architetto Calzoni. Il Comune: spesa di 18,5 milioni di euro, sarà pronto entro le Olimpiadi del 2026

di Massimiliano Mingoia

La passerella è in cristallo e collega l’Arengario 1 all’Arengario 2 a 19 metri d’altezza. È una passerella tra passato e futuro, tra l’arte del Novecento e l’arte contemporanea, è l’elemento architettonico che caratterizza il progetto di trasformazione e ampliamento del Museo del Novecento di Piazza Duomo. La giuria del concorso internazionale “Novecentopiùcento’’ lanciato nel dicembre 2020 dal Comune ha scelto il progetto vincitore tra 130 presentati. Al primo posto si è piazzato il team con capogruppo l’architetto Sonia Calzoni insieme a Pierluigi Nicolin, Ferdinando Aprile, Giuseppe Di Bari e Bruno Finzi.

I rendering del progetto che punta ad ampliare il Museo del Novecento nel secondo Arengario per ora occupato dalla sede del Municipio 1 e dall’assessorato comunale allo Sport sono stati svelati ieri mattina nella Sala Fontana del primo Arengario dal sindaco Giuseppe Sala e dagli assessori Filippo Del Corno (Cultura) e Pierfrancesco Maran (Urbanistica).

Le metafore calcistiche si sprecano, il giorno dopo la vittoria della nazionale di calcio agli Europei. Sala cita il trionfo azzurro e poi aggiunge: "Oggi facciamo doppietta". Del Corno elogia "il senso di squadra" tra i vari settori di Palazzo Marino. Maran parla di "progetto da campioni d’Europa".

Dieci anni dopo l’apertura del Museo del Novecento nell’Arengario 1, è pronto il piano per estendere gli spazi espositivi nell’Arengario 2, che ospiterà altre cento opere e dialogherà con il palazzo gemello. Il progetto è ambizioso, costa 18,5 milioni di euro, ma vedrà la collaborazione tra pubblico e privato. Il Comune, infatti, ha ricevuto la donazione di cinque milioni di euro della mecenate milanese Giuseppina Antognini. "Questo progetto – spiega Sala – è il non plus ultra della milanesità, è un’iniziativa pubblico-privato straordinaria. Ci tenevo a ringraziare Giuseppina Antognini, presidente della Fondazione Pasquinelli, perché la fondazione in memoria di suo marito ha un notevole patrimonio di arte moderna e contemporanea e ci donerà opere importanti di Boccioni, Balla, Severini, De Chirico. Ma ci donerà anche cinque milioni di euro, che contribuiranno in maniera significativa alla sostenibilità del progetto".

L’obiettivo è di "inaugurare la seconda parte del Museo del Novecento nel 2026, in connessione con le Olimpiadi invernali – afferma Del Corno –. È un obiettivo ambizioso ma inizieremo a lavorarci e vedremo strada facendo se è possibile raggiungerlo o no". Uno dei nodi del progetto riguarda la passerella da cui siamo partiti. Sì, perché nei mesi scorsi la sovrintendente Antonella Ranaldi aveva espresso perplessità sulla soluzione di una passerella tra i due Arengari, ma non aveva ancora analizzato il progetto vincitore del Concorso internazionale.

L’assessore alla Cultura, intanto, afferma che "questo progetto, con la passerella, per l’amministrazione comunale è la miglior soluzione possibile per l’ampliamento museale e il collegamento tra i due Arengari. Come tutte le operazioni architettoniche su immobili di valore storico, ci sarà un pronunciamento della Sovrintendenza che dovrà avvenire ex post rispetto alla presentazione del progetto. Aspettiamo dunque la valutazione della Sovrintendenza". E se arrivasse un "no" alla passerella? "C’è un’alternativa – risponde Del Corno –. I due corpi museali resterebbero separati ma ci sarebbe un biglietto unico per accedere a entrambi". I progettisti capeggiati dalla Calzoni hanno pensato anche a questo secondo scenario.