Milano, Marge Simpson si taglia i capelli davanti consolato Iran: murales rimosso

Il murales contro il regime di Teheran, realizzato da aleXsandro Palombo, si intitola The Cut e si associa alle proteste per la morte della giovane picchiata dalla polizia morale perché indossava male l'hijab

The cut, la nuova opera di AleXsandro Palombo

The cut, la nuova opera di AleXsandro Palombo

Milano, 5 ottobre 2022 - Rimosso. Oscurato. Non più visibile. Il murales in omaggio alle donne dell'Iran non si vede più. Si intitola The Cut la nuova opera di aleXsandro Palombo in cui Marge Simpson taglia i suoi iconici capelli davanti al consolato generale della Repubblica Islamica dell'Iran a Milano. Il murale contro il regime di Teheran ritrae Marge Simpson che tiene in mano forbici e chioma per celebrare il coraggio delle donne iraniane e omaggiare Mahsa Amini picchiata a morte dalla polizia morale perché indossava male l'hijab che lasciava fuoriuscire una ciocca di capelli. L'obbligo del velo è stato imposto in Iran dall'ayatollah Khomeini e risale alla Rivoluzione islamica del 1979. Da allora le libertà sociali e politiche sono molto limitate e la violazione dei diritti umani e la repressione sono diffuse.

L'Iran è uno dei Paesi più censurati al mondo, dal 2021 anche i personaggi femminili dei cartoni animati trasmessi dalla televisione iraniana devono indossare l'hijab poiché "osservarne la tradizione anche nel mondo dell'animazione è una necessità che può evitare pericolose conseguenze" aveva dichiarato l'ayatollah Khamenei riflettendo sull'influenza pericolosa prodotta dalle eroine dei cartoon sulle giovani iraniane. Dal 2012 il governo iraniano ha vietato la commercializzazione e diffusione dei Simpson perché secondo il regime "corrodono la morale della gioventù iraniana". 

"Se Marge Simpson ha il divieto di entrare in Iran - ha dichiarato aleXsandro Palombo - nulla le impedisce di manifestare il suo dissenso al regime davanti al consolato iraniano, qui siamo in democrazia, quel valore universale di diritto alla libertà per cui lotta a costo della vita il coraggioso popolo iraniano".

Ora l'opera è stata oscurata. "Censurare un'opera realizzata in solidarietà a Mahsa Amini e a tutte le donne iraniane che lottano per la loro libertà è un atto vile, un gesto di codardia. Il fatto che sia avvenuto in un paese democratico come l'italia è di una gravità assoluta, indica la voglia di soffocare il suo più profondo significato. Non ci faremo intimidire da questo spregevole gesto" ha dichiarato aleXsandro Palombo

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro