Movida violenta, convalidati i fermi Il gip: "Sono aggressori seriali"

Oltre al cellulare delle ultime vittime il ragazzo marocchino e la giovane italiana bloccati avevano oggetti chiaramente appartenuti ad altre persone già prese di mira in altri raid

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La notte del 12 agosto avevano seminato il terrore rapinando dei telefoni cellulari due ragazzi con pugni, calci e ferendo una vittima con un coccio di bottiglia nella zona di corso Como, tra le più note della Movida milanese.

Ieri, convalidando il fermo eseguito dagli agenti della Questura di un marocchino di 23 anni e di una ragazza italiana di 22, nel suo provvedimento il gip Guido Salvini sottolinea che vi è "elevata probabilità gli indagati abbiano commesso e possono commettere in futuro episodi del medesimo genere che hanno carattere seriale e che avvengono ormai con elevata frequenza e quasi quotidianamente soprattutto dalla zona di corso Como frequentata da moltissimi giovani fino a tarda notte e fino alle prime ore del mattino".

Il comportamento seriale - scrive il gip Salvini - emerge dal materiale sequestrato e cioè un altro cellulare di cui uno degli indagati ha cercato di disfarsi, la carta d’identità di un cittadino bengalese, una carta Postepay, cinque collanine, una carta di credito Visa, una tessera sanitaria della Regione Lombardia, due ciondoli in metallo, oltre alla somma in contanti sequestrata.

"Si tratta di beni con ogni probabilità provento di altri episodi analoghi commessi nella zona della movida di corso Como di cui gli indagati non avevano ancora avuto il tempo di disfarsi cedendoli a ricettatori". Sono episodi scrive il giudice, "caratterizzati da violenza contro le vittime al fine di neutralizzarle e impossessarsi dei loro beni".

Per il giovane fermato è stato disposto il carcere, mentre per la ragazza, madre di due figli piccoli, è stato disposto solo l’obbligo di firma nella città siciliana in cui risiede (era a Milano occasionalmente). Con loro risultano coinvolti un altro ragazzo e anche una donna di 25 anni che aveva all’interno degli slip un coltello blocco lama della lunghezza di 20 centimetri e, a detta delle vittime, "incitava i loro amici a picchiarci".

Per un teste, la donna agitava il coltello e aveva cercato di liberarsi di uno dei cellulari in un contenitore della spazzatura. Per questa vicenda, però, "è stata stranamente denunciata a piede libero", annota il giudice Salvini.

La notte dell’aggressione, mentre due amici marocchini ventenni (con regolare permesso di soggiorno e incensurati) erano seduti su un muretto a fine serata in via Capelli, una traversa di corso Como, un gruppo di due uomini e due donne li aveva avvicianti portando via loro uno smartphone. Quando se n’erano accorti e li avevano rincorsi, erano stati aggrediti e rapinati anche dell’altro telefono che avevano con sé e uno dei due era rimasto ferito alla testa. Era accaduto venerdì scorso, prima dell’alba.

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