
Costume tratto dall’allestimento dell’opera di Mozart in esposizione a Palazzo Reale fino al 28 gennaio
Milano, 10 ottobre 2017 - Nei loro 40 anni di vita gli Amici della Scala sono stati protagonisti di iniziative che spesso rasentavano l’impresa. Ma con la mostra «Incantesimi - costumi del Teatro alla Scala dagli anni Trenta a oggi» allestita nelle sale degli Arazzi di Palazzo Reale, si sono superati. Ben l’ha capito il Presidente della Repubblica che le ha assegnato una medaglia, per la prima volta attribuita a una mostra. Sono 24 straordinari costumi firmati dagli autori di spettacoli storici di quei decenni, da Caramba, il mago della sartoria negli anni di Toscanini, a Zeffirelli, Anna Anni, Piero Tosi, Gabriella Pescucci, Franca Squarciapino (questi ultimi tre, premi Oscar), Pier Luigi Pizzi, Luca Ronconi. E i nomi della moda Gianni Versace e Karl Lagerfeld: tutti costumi appartenenti ai Laboratori dell’Ansaldo. Gli Amici della Scala ne hanno affidato il restauro all’Atelier Brancato.
Come sempre, l’iniziativa si vale della eclettica esperienza di Vittoria Crespi Morbio, forse la più autorevole storica della scenografia teatrale in ambito nazionale, già autrice di pubblicazioni di primo interesse, di cui, uniche e insostituibili, le 56 monografie che illustrano l’attività al Teatro alla Scala dei maggiori scenografi e pittori. I costumi della mostra (realizzata grazie al sostegno di Corriere della Sera e IGPDecaux) molti di noi li hanno visti in scena, indossati dai divi leggendari: Callas, Tebaldi, Christoff, Fracci, Nureyev…Ma esporre un costume è complicato. Se montato su un manichino diventa riduttivo, vuoto, monco. Applicarvi un sembiante può accomunarlo alle statue del Museo delle cere Grévin di Parigi, ricostruzione un tantino macabra. Allora che fare. Qui l’allestimento curato da Anusc Castiglioni e Massimo Zanelli si vale di un progetto multimediale di Luca Scarzella (Studio Vertov) che rievoca spettacoli e interpreti con video, audio e luci. Rivive così l’emozione di lontane indimenticabili serate.
La sincronizzazione creata per il percorso espositivo mira a incentrare l’attenzione su ogni singolo capo, e ciascuno è un’opera d’arte da lasciare senza fiato. Vedendoli in palcoscenico, non sempre ci eravamo accorti della loro stupefacente bellezza. Incantesimi è la parola che meglio li illustra. Secondo la tradizione degli Amici della Scala, esce in contemporanea un grande libro omonimo- Incantesimi: I costumi del teatro dalla Scala dagli anni Trenta a oggi- Come sempre l’apparato iconografico è importante: bozzetti, figurini, immagini d’epoca fuori e dentro il palcoscenico, ritratti degli interpreti, fotografie ricche di particolari dei costumi esposti. Un ventaglio a 360 gradi su mezzo secolo di storia del costume.
Palazzo Reale «I costumi della Scala dagli anni’ 30 a oggi», fino al 28 gennaio 2018.