Addio a Zucchi, per mezzo secolo 're del tessile'

L’industriale si è spento a Milano a 93 anni. Una vita al timone della storica impresa produttrice di biancheria per la casa

Giordano Zucchi

Giordano Zucchi

Milano, 30 novembre 2020 - Dal cassetto dei ricordi, fra i tanti legati al lavoro e alla vita familiare, il nipote ne pesca uno più giocoso. "Ero un bambino e stavo visitando l’azienda con i miei compagni di scuola – racconta – all’improvviso abbiamo visto mio zio calarsi da una pertica posta fra un piano e l’altro, simile a quella dei pompieri, con il suo pappagallo sulla spalla, per farci ridere. Un’immagine che tratteggia il suo carattere, un grande imprenditore ma anche una persona autoironica, capace di scherzare".

Si è spento nella sua casa di Milano, all’età di 93 anni, Giordano Zucchi, per 60 anni alla guida del gruppo tessile Zucchi/Bassetti, negli anni ’90 uno dei più importanti produttori di biancheria per la casa in Europa. Oggi, nella Basilica di Sant’Ambrogio, verrà celebrato il funerale dell’industriale che da anni si era ritirato dagli affari, anche in seguito all’uscita della famiglia fondatrice dalla storica azienda, nel 2016 acquisita dal fondo francese Astrance Capital. Giordano Zucchi e i fratelli erano la seconda generazione alla guida dell’impresa fondata nel 1929 da Vincenzo Zucchi, che decise di lanciarsi nella produzione di lenzuola e tovaglie di lino e misto lino. Il suo ingresso nella ditta avvenne dopo la laurea alla Bocconi. inaugurando un’avventura imprenditoriale che ha attraversato gli anni del boom economico e gli enormi cambiamenti che hanno rivoluzionato l’industria tessile.

Negli anni ’70 Zucchi avviò una serie di collaborazioni con grandi architetti e designer come Giò Ponti, Zanuso e Ken Scott, e con pittori come Guttuso, Crippa e Fiume, che firmarono nuove collezioni di biancheria per la casa. Nel 1986 l’azienda acquisì la concorrente Bassetti, dando vita al più importante gruppo italiano del settore tessile casa. Un gruppo che, dopo aver raggiunto l’apice negli anni ’90, ha conosciuto periodi di crisi e turbolenze, fino al “salvataggio“ da parte del portiere Gigi Buffon e al passaggio nel 2016 al fondo Astrance Capital che ha segnato l’uscita definitiva della famiglia fondatrice.

Giordano Zucchi, Cavaliere del lavoro, fu nominato nel 1988 Bocconiano dell’anno. Per 15 anni è stato anche membro del Consiglio superiore nella Banca d’Italia. Lascia quattro figli maschi e diversi nipoti, alcuni dei quali hanno seguito le sue orme nell’imprenditoria. "Mio zio era un visionario – spiega uno dei nipoti, Matteo – un grande imprenditore e anche un grande uomo".  

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