DI MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Morto l’imprenditore Carlo Veggetti : rilanciò le botteghe dei fornai

Se n’è andato a 87 anni nella sua casa di Porlezza: era la colonna dell’azienda d’arredi fondata dal nonno. Ha creato il marchio “Il Forno“ con il tipico stile in legno dei locali, esportato anche in America

Carlo Veggetti

di Marianna Vazzana

Si è spento ieri mattina nella sua casa a Porlezza, in provincia di Como, sulle sponde del lago di Lugano. Aveva 87 anni Carlo Veggetti, milan ese, che teneva le redini di “Veggetti Arredamenti“, l’azienda di famiglia fondata nel 1830. Suo nonno Cesare passò il testimone ad Antonio, suo padre. E poi arrivò lui. Un’impresa che dalla sede di Barlassina, in provincia di Monza e Brianza, si è spostata a Como una decina di anni fa. Oggi a gestirla è Mattia, cinquantenne, figlio di Carlo, che non era “solo“ un imprenditore. A piangerlo è anche il mondo dei panificatori: "Carlo Veggetti, alla fine degli anni Settanta, ha contribuito a una dare una svolta al mondo della panificazione, in particolare con l’arredamento in legno dei tipici negozi “Il Fornaio“ presenti ancora oggi in molti punti vendita italiani e non solo", commenta Cesare Marinoni, presidente di Associazione Fornai Milano e patron della manifestazione “Pane in Piazza“. La sua azienda è specializzata nella creazione di arredi su misura per panifici, caffetterie e pasticcerie. E Veggetti ha esportato in tutto il mondo format come “Il Fornaio” o la “Scuola Del Pane”, fondata a Milano nel 1970 con il marchio Ve.Ar. Un luogo di formazione e d’incontro per fornai in arrivo da ogni parte d’Italia. "Carlo Veggetti ha creato l’immagine contemporanea della panificazione, moderna ma sempre fortemente legata alla tradizione", aggiunge Marinoni, il quale ha invitato a intervenire al primo Forum nazionale sul pane (“Pane in piazza Forum“), sabato 18 al Palazzo delle Stelline, il figlio di Carlo, Mattia Veggetti. "Papà era un visionario. Negli anni Settanta ha ridato un’identità al negozio del fornaio, che era diventato una sorta di “minimarket con in mezzo delle ceste di pane“. La sua idea era valorizzare i prodotti da forno, mettendo nel rerobanco i contenitori di pane. Ha brandizzato il marchio “Il Fornaio“, un franchising atipico, perché forniva l’arredamento. Lo stile. Ha dato luce alla figura del panificatore artigiano", racconta il figlio Mattia.

"Sono stati aperti 1.500 negozi in tutta Italia, con questo marchio". E a poco a poco "il pane è stato abbinato al caffè e alla somministrazione di cibo. Mio padre diceva: “Voi chiudete quando la gente mangia. Perché invece non offrite delle proposte sfiziose, per invogliarla a restare?“, e così è stato". Una modalità esportata anche in America, "con “Il Fornaio Amerinac corporation“: papà e altri soci hanno aperto una quarantina di punti vendita". Quella di Veggetti "è stata una vita piena. Sempre presente anche in famiglia, con me, che sono il più piccolo, i miei fratelli Giulia, Alfonso e Stefania, e i sei nipotini. Al suo fianco, sempre, c’è stata mamma Silene. E se n’è andato nel suo posto del cuore: Porlezza. Aveva studiato lì da ragazzo e, dopo ogni viaggio in giro per il mondo, faceva sempre tappa lì prima di rientrare a Milano".