Morto di peritonite, i dubbi sul referto

Le indagini sul piccolo di 4 anni dimesso dal Pronto soccorso del Policlinico con diagnosi sbagliata

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di Anna Giorgi

Le indagini sulla morte del piccolo di 4 anni, causata da una peritonite, avvenuta al Pronto Soccorso del Policlinico, si concentrano sulla cartella clinica e sul referto precedente alle dimissioni che mancherebbe di una firma, quella della specializzanda che aveva visitato il bimbo e lo aveva dimesso con la diagnosi di gastrointerite.

In quell’atto trasmesso dall’ospedale al pm di turno non sarebbe stato indicato il nome di chi visitò il piccolo quella notte. La specilizzanda è stata poi indagata per omicidio colposo assieme al medico specialista di turno nella struttura. Da quanto si è saputo, nel referto inoltrato alla Procura, che sarebbe arrivato sul tavolo degli inquirenti due giorni dopo il decesso del bambino, veniva riportato solo il nome del medico specialista, ma non quello di chi aveva visitato il piccolo, dimesso, con l’autorizzazione dello stesso specialista di turno e morto il giorno dopo per l’aggravarsi della peritonite acuta. Da quanto risulta, il fatto che il bambino fosse stato visitato solo dalla specializzanda è emerso successivamente e agli atti ci sarebbe anche la comunicazione di un’infermiera a conferma del fatto che il medico non aveva nemmeno visto il bimbo, che era stato portato dai genitori la sera prima del decesso al pronto soccorso. Il piccolo aveva forti dolori alla pancia, vomitava ed era molto debilitato. Anche su questi aspetti relativi al referto gli inquirenti del dipartimento "Ambiente, salute, sicurezza, lavoro" della Procura dovranno effettuare approfondimenti con eventuali audizioni di testi e interrogatori degli indagati. L’indagine è stata aperta d’ufficio, cioè senza che ci sia stata denuncia da parte dei familiari del bambino.

Sulla tragica vicenda lo stesso Policlinico ha precisato di aver "immediatamente aperto una indagine interna in stretta collaborazione con la procura alla quale sono stati forniti fin da subito tutti gli elementi per ricostruire la dinamica e gli approfondimenti sono ancora in corso". I pm hanno disposto una consulenza affidata ad un pool di esperti ai quali è stato chiesto di effettuare esami istologici e tossicologici per stabilire quale fosse il livello di infiammazione della peritonite. Inoltre, si punta a capire se siano stati rispettati i protocolli e il motivo per cui i medici non abbiano effettuato una "Ves", una analisi del sangue che permette di evidenziare l’eventuale presenza di infiammazione nell’organismo.

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