Morto Bignardi, maestro delle sperimentazioni

L’artista Umberto Bignardi, pioniere delle sperimentazioni visuali e multimediali sin dai primi anni ‘60, protagonista con contributi fondamentali sul fronte del cosiddetto ‘cinema espanso’, è morto sabato a Milano all’età di 86 anni.

Nato a Bologna il 25 marzo 1935, Bignardi è stato attivo dalla fine degli anni ‘50, periodo in cui si trasferì dal capoluogo emiliano a Roma, confluendo nella Scuola di Piazza del Popolo. Nel decennio successivo è stato protagonista indipendente, rispetto al pensiero collettivo dei suoi compagni di strada Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e Giosetta Fioroni, di una stagione unica e irripetibile legata alla Pop Art. Dalla metà degli anni ‘60 si è dedicato pionieristicamente alle prime realizzazioni multimediali, partecipando anche al Collettivo Cinema Indipendente. Ha dipinto numerose tele e opere su carta e sulla base delle sue ricerche sull’immagine-movimento inventò il ‘Fantavisore’ e il ‘Prismobile’ nel 1965, oggi considerati due capisaldi non solo del suo lavoro ma della storia delle installazioni multimediali. Difficile riassumere in poche righe la lunghissima carriera. Dal 1969 iniziò a collaborare con la grande industria prima in Olivetti, poi con Ibm. Nel 2020, prima dello scoppio della pandemia, la Galleria Bianconi di Milano ha presentato la mostra “Umberto Bignardi - Sperimentazioni visuali a Roma (1964-1967)”.

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