ANDREA GIANNI
Cronaca

Ragazza morta a Ibiza, la polizia: "Il fidanzato ha spinto Elena nel vuoto"

Le indagini della polizia spagnola confermano l’ipotesi di un femminicidio-suicidio

Elena Livigni

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Per la polizia spagnola ci sarebbero pochi dubbi, anche se le indagini sono formalmente ancora in corso: Elena Livigni Gimenez, 21enne italo-spagnola cresciuta a Milano e studentessa universitaria a Barcellona, è stata uccisa dal fidanzato, Kamil Archane. Il giovane, 26 anni, l’avrebbe spinta giù dal balcone al quarto piano dell’hotel di Platja d’en Bossa, a Ibiza, dove stavano trascorrendo una vacanza. Subito dopo il giovane si è lanciato nel vuoto e, come Elena, è morto per le ferite riportate nella caduta, nel cuore della notte. Un femminicidio seguito da un suicidio, secondo le indagini di investigatori e inquirenti spagnoli. Una pista, la principale battuta finora, che secondo quanto riporta la stampa locale è confermata dagli esiti dell’autopsia e dagli accertamenti sulla dinamica. Fin da subito era sembrata poco probabile l’ipotesi di un tragico incidente, con Elena caduta nel vuoto e il fidanzato che si sarebbe sbilanciato forse nel tentativo di trattenerla. Ancora meno probabile una scelta dei due giovani di togliersi la vita insieme, lanciandosi dal balcone della loro camera d’albergo attorno alle 4.30 di giovedì 3 giugno, nella capitale spagnola della movida dove il turismo sta ricominciando a ingranare dopo lo stop obbligato dalla pandemia. Restano però diversi aspetti da chiarire, a partire dal possibile movente.

Gli amici e i familiari della ragazza hanno raccontato di una relazione serena tra i due giovani, che "si amavano e si erano concessi una vacanza dopo un periodo faticoso di studio" all’università di Barcellona. Alla polizia spagnola non risultano denunce per maltrattamenti e, fra le testimonianze raccolte a Ibiza, nessuno avrebbe riferito di liti o comportamenti anomali dei due giovani. Ai genitori e agli amici in Italia la ragazza non avrebbe mai confidato episodi allarmanti. Il profilo di Kamil Archane non è quello di una persona violenta e pericolosa per chi gli sta accanto: un giovane dalle passioni simili a quelle di tanti altri coetanei, la musica e le serate con gli amici. Potrebbe essersi trattato di un raptus, un gesto improvviso forse durante una discussione scoppiata in albergo. Mercedes Garrido, membro del Consiglio di Maiorca, organo di governo locale, parla del "secondo femminicidio nelle isole Baleari dall’inizio del 2021", in una Spagna che, come l’Italia, sta registrando un preoccupante aumento dei casi di violenza sulle donne. Elena Livigni Gimenez aveva studiato a Milano, nell’Educandato statale Emanuela Setti Carraro Dalla Chiesa, ex Collegio delle Fanciulle, dove nei giorni scorsi è stato osservato un minuto di silenzio. Dopo il diploma nel 2018 Elena, nata a Cartagena e cresciuta a Milano con i genitori e il fratello minore, è partita per la Spagna, Paese d’origine della madre, docente di lingue alla Bocconi.

All’università ha conosciuto Kamil, originario di Casablanca. Una ragazza serena, con tanti amici, descritta da chi la conosceva bene come "una persona sempre sorridente". La notte della tragedia aveva scritto a un’amica di essere sul terrazzo, a rilassarsi, contenta mentre assaporava i primi momenti di una breve vacanza che si era concessa insieme al suo fidanzato. Poi il buio, e due vite bruciate in una notte di follia alle Baleari.