Mobilità a Milano, è crisi dello sharing: a picco i noleggi di bici, monopattini e auto

I dati di febbraio rispetto allo stesso mese del 2023 segnano un calo generale dell’uso dei mezzi condivisi

Milano – "Anche per il mese di febbraio è confermato il trend che vede in calo gli ingressi in Area B e in Area C e in aumento gli accessi al trasporto pubblico e ai parcheggi di interscambio". Ad annunciarlo il Comune in base ai riscontri dell’ultimo report curato da Amat, l’Agenzia Mobilità Ambiente Territorio controllata proprio da Palazzo Marino. Un report che mette a confronto i flussi registrati a febbraio 2023 con quelli registrati nello stesso mese del 2024. Ma la vera novità è il tracollo dello sharing, ovvero dei noleggi di monopattini, scooter e biciclette. Con ordine, allora.

Nel dettaglio, gli ingressi in Area C – la congestion charge del centro città – segnano una diminuzione del 2,77% dal lunedì al venerdì e un calo dello 0,36% il sabato, giorno nel quale le telecamere ai varchi della Zona a traffico limitato non sono accese. Diminuiscono, rispetto all’anno scorso, anche gli ingressi in Area B, la zona a basse emissioni grande quasi come tutta Milano e istituita per tener lontano dalla città i diesel. In questo caso nei giorni infrasettimanali il calo degli ingressi è del 3,21%, mentre al sabato è dello 0,85%. Come Area C anche Area B non è attiva nel fine settimana. E come già riscontrato a gennaio, la giornata di domenica fa eccezione perché gli ingressi aumentano rispetto all’anno scorso: in Area C si ha un incremento dell 0,9% mentre in Area B è dell 3,15%.

"Ma – si legge nella nota del Comune – è interessante notare che rispetto a gennaio, quando erano aumentati rispettivamente del 6% e del 10%, il delta si è ristretto. Si ricorda – poi – che i dati fotografano l’intero parco macchine in ingresso nelle zone a traffico limitato, senza distinguere il tipo di motorizzazione". Detto altrimenti: il Comune ha sottolineato a più riprese che tra le auto in ingresso è aumentata la quota di quelle con motorizzazioni meno inquinanti.

Quanto al trasporto pubblico, si ha un incremento medio mensile del 7,5% dell’utilizzo dei mezzi Atm (con un più 7,96% nell’infrasettimanale, un più 0,11% il sabato e un più 8,36% la domenica) e dell’8,4% ai i parcheggi di interscambio (alle strutture si accede prevalentemente dal lunedì al venerdì, quando si riscontra un aumento del 9,10%, meno il sabato quando si ha un calo del 4,34% e alla domenica, quando il dato scende del meno 5,75%.

Sono tutti in flessione i dati relativi allo sharing: il bike sharing diminuisce del 16,4%, il car sharing del 13,1%, lo scooter sharing del 30,8% e i monopattini in condivisione del 54,9%. A tal proposito si ricorda che in città, come già riportato, è rimasto un solo operatore attivo (emTransit) avendone il Comune esclusi due (Bolt e Voi Technology) per il mancato rispetto degli impegni presi in fase di aggiudicazione del servizio. Per i monopattini, così come per le biciclette (4 gli operatori attivi dopo la rinuncia di Tier), la situazione dei noleggi è ancora in assestamento anche perché, una volta individuati i nuovi gestori tramite l’ultimo avviso pubblico, è partita la progressiva introduzione di nuove flotte in sostituzione di quelle precedentemente usate e non più rispondenti ai requisiti del bando. Per quanto attiene il car sharing, se da un lato è reale il calo dei noleggi, dall’altro è possibile sottolineare l’aumento del tempo medio di viaggio che, rispetto al precedente anno, quasi raddoppia.

Critico Carlo Monguzzi, consigliere regionale di EuropaVerde: "Quelli forniti dal Comune sono, come al solito, dati parziali che dimostrerebbero una diminuzione di ingressi a Milano che purtroppo non c’è. Mancano infatti gli ingressi prima delle 7.30 e dopo le 19.30 che sono 50mila per Area C e 200mila per Area B e che ovviamente girano per la città. Manca poi l’indice di congestione del traffico che dice la verità. Serve un serio piano della mobilità che affronti i problemi – rilancia Monguzzi –, non possiamo continuare a raccontare che a Milano il traffico diminuisce perché non è vero. Fossero poi veritiere le considerazioni fornite e cioè che l’effetto Area C e B in un anno sia la diminuzione di qualche migliaio di auto, ci sarebbe da piangere".

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