MARIO CONSANI
Cronaca

“Miss Hitler” Francesca Rizzi rischia il processo: chiuse le indagini sul gruppo neonazista Ordine Ario

I pm romani sono pronti a chiedere il giudizio per una ventina di aderenti, compresa la 30enne di Pozzo d’Adda vincitrice del concorso di bellezza su un social russo

Un’immagine di Francesca Rizzi, eletta Miss Hitler in un concorso nazista

Milano – “Miss Hitler” rischia il processo. Propaganda antisemita e contro i migranti sul social russo Vk e, oltre al solito misto di negazionismo e svastiche, anche l’idea di un’azione contro una struttura della Nato. I neonazisti di “Ordine Ario romano" sono vicini al rinvio a giudizio. Il gruppo era stato già smantellato nel giugno del 2021 con un’operazione dei carabinieri del Ros coordinata dalla Procura di Roma e adesso i pm di piazzale Clodio hanno chiuso l’inchiesta sui dodici indagati: fra questi c’è anche anche Francesca Rizzi, che nel 2019 fu nominata “Miss Hitler” dopo un concorso indetto in quegli stessi ambienti.

I suprematisti in salsa italiana ostentavano il loro fanatismo diffondendo minacce e insulti attraverso i social, dove cercavano sempre nuovi adepti. Tra i loro simboli e feticci nostalgici del ventennio fascista e del Terzo Reich c’erano svastiche, croci celtiche, medagliette e cimeli del Duce. E poi l’odio che viaggiava su Facebook, Vk e nelle chat di whatsapp dai titoli particolarmente espliciti come “Judenfreie Liga (Oar)“, ovvero “Lega libera dagli ebrei": negavano l’esistenza storica della Shoah e delle camere a gas, definendole "la menzogna più grande della storia".

Ma c’erano anche frasi come "il pericolo ebraico sarà eliminato solo quando gli ebrei di tutto il mondo avranno cessato di esistere" e invettive contro i migranti, con messaggi del tipo "affondare tutte le navi ong nel Mediterraneo e abbattere tutte le chiese, sinagoghe e moschee sarebbe la soluzione di parte dei nostri problemi".

I pm romani Erminio Amelio e il procuratore aggiunto Michele Prestipino ora accusano i militanti di associazione a delinquere finalizzata alla propaganda e all’istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa. Gli aderenti, tra i 26 e i 62 anni, erano residenti in diverse regioni italiane: sei nel Lazio, di cui quattro a Roma e provincia, uno a Latina e uno a Frosinone, tre in Sardegna, uno in Calabria, uno in Abruzzo e una ragazza in Lombardia.

Quest’ultima, Francesca Rizzi, era una sorta di celebrità dell’ambiente estremista ed era meglio conosciuta come “miss Hitler“, giovane milanese che alcuni anni fa conquistò il discutibile titolo partecipando - proprio su Vk - ad un concorso di bellezza per fascinose suprematiste con vistosi tatuaggi neonazisti. Il suo nome era già finito in un fascicolo simile nel 2017, insieme a quello di altre 18 persone pronte a rilanciare la costituzione del “Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori“, sotto la guida di un ex pentito della ‘ndrangheta. "I militanti sono accomunati da un’univoca concezione politica e culturale infarcita di sentimenti suprematisti e di disprezzo", scriveva invece il gip nell’ordinanza del 2021.

Rizzi, 30enne di Pozzo d’Adda “miss Hitler 2019£ nel concorso online sul social network russo VKontakte, sfoggiava, tatuata sulla schiena, un’aquila nera con svastica. Il suo nome finì un paio d’anni fa tra quelli indagati dai pm romani per l’appunto per associazione finalizzata alla propaganda e all’istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa.

Del resto la Lombardia negli ultimi anni si è rivelata terreno fertile per la galassia dell’estrema destra. Sempre nel 2021 le indagini della Digos portarono anche in via Padova, simbolo della Milano multietnica, dove il movimento Ultima Legione fondato da Enzo Cervoni aveva scelto di aprire la sua sede, perquisita dagli investigatori. Simboli fascisti e nazisti, armi, sui social immagini di militanti vestiti di nero che assistono clochard si alternavano a foto di manifestazioni davanti alla cripta di Mussolini a Predappio. E appena l’anno scorso, due condanne e due patteggiamenti intorno ai due anni di reclusione per 4 studenti ventenni che giocavano ai neonazisti con intenzioni minacciose verso i migranti con la loro “Avanguardia rivoluzionaria“.