
Mimose sul giallo del consultorio di via Monreale 13, destinato a trasferirsi a breve al 7° piano, blocco D dell’ospedale San Carlo perché in questo edificio di tre piani, costruito nel 2005 con fondi governativi vincolati, deve entrare una Casa della comunità "spoke" (aperta 12 ore al giorno sei giorni su 7). Anche perché quella è "l’unica struttura territoriale di proprietà dell’Azienda", ha spiegato il direttore dell’Asst Santi Paolo e Carlo Matteo Stocco in risposta a una richiesta di chiarimenti del Municipio 7, ripetendo che il trasloco sarà solo temporaneo per consentire i lavori e rientrare "il prossimo ottobre" con "tutto il personale" e "i medesimi orari, 3.600 ore l’anno" grazie a un ampliamento al piano terra e a una "riorganizzazione delle attività e degli orari di presenza", per condividere gli spazi coi medici di base, gli ambulatori specialistici, gli infermieri di famiglia e gli sportelli della futura Cdc.
Rassicurazioni già fornite anche dall’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti al Pirellone, in risposta al radicale Michele Usuelli che ieri era al presidio organizzato in via Monreale da cittadini del Municipio 7 insieme alla collega del Pd Carmela Rozza, prima firmataria di un’altra interrogazione sul tema. Ma le risposte non hanno rassicurato né i consiglieri ("Non si menziona - aveva osservato Usuelli - il Centro adozioni e gestione segnalazioni del tribunale", peculiarità di questa eccellenza “di frontiera”), né i sindacati che avevano lanciato l’allarme con una nota di Cgil, Cisl e Uil. L’Asst "si basa su un calcolo astratto, non si può lavorare con continue e improbabili rotazioni su stanze e in turni", osserva la Fp Cgil della Santi, ribadendo di non essere contraria alla Cdc con consultorio ma chiedendo "di trovare una dignitosa collocazione per tutte le attività integrate di questa preziosa e unica realtà nel Municipio 7". Intanto il caso diventa bandiera dell’8 Marzo per il Pd: "Grazie per le mimose ma lasciateci i consultori familiari", accusa la segretaria metropolitana Silvia Roggiani. "Non saranno depotenziati, anzi aumenteranno", ribattono il segretario lombardo della Lega Fabrizio Cecchetti e il presidente della Commissione Sanità del Pirellone Emanuele Monti, citando l’ultima riforma della sanità e la richiesta di incrementare il budget. Intanto il consigliere pentastellato Gregorio Mammì annuncia un’altra interrogazione, "affinché siano definiti sia i progetti legati al futuro della struttura di via Monreale, sia quelli riguardanti l’Asst Santi Paolo e Carlo".Giulia Bonezzi