Milano ricorda Milva: in centinaia alla camera ardente. L'omaggio dei vip

Tantissima gente comune, ma anche Rita Pavone, Franco Mussida e altri artisti nella camera ardente allestita all'interno del teatro. I funerali si terranno in forma privata

Camera ardente Milva

Camera ardente Milva

Milano, 27 aprile - Si è già formata una lunga fila - ben prima dell'apertura della camera ardente - al Piccolo teatro Strehler di Milano dove oggi fino alle 13.30 si può dare l'ultimo addio a Milva Ilva Biolcati, in arte Milva, cantante e attrice teatrale. Milva è morta venerdì scorso all'eta di 81 anni. Sul feretro sono state posate delle rose bianche, affianco due  sue foto e, davanti, sono stati posizionati i gonfaloni di regione Lombardia, della Città Metropolitana e del comune di Milano. All'esterno del teatro, fin dai primi minuti, una fila di persone giunte per rendere omaggio all'artista. I funerali infatti seguiranno in forma privata. Tante le persone che mantengono nel limite del possibile il distanziamento previsto dalle norme anticovid.

La figlia: "Simbiosi con Strehler"

La prima a rendere omaggio alla salma è stata la figlia Martina Corgnati. "Ha fatto degli spettacoli straordinari, da Piazzolla a Brecht. Forse lo spettacolo più a rischio per lei fu l'ultimo con Strehler 'Non sempre splende la luna', lo spettacolo che forse si è visto meno: era uno show formidabile con una Milva messa a nudo, con i capelli legati, truccati, senza scarpe quasi. Lei e la sua voce". così Martina Cognati ha ricordato la madre citando uno dei tanti episodi della sua lunga carriera. "Con Strehler si realizzava una simbiosi, un complemento artistico assoluto, per cui nell'Opera da tre soldi l'abbiamo vista, tanti tanti anni fa, come una forza espressiva e di comunicazione di un personaggio degna di una grande attrice. Con la sua voce realizzava una grande teatralità".

Rita Pavone: "Meritava di essere ricordata in vita"

"Secondo quando me si ha carattere e si ha talento bisognerebbe riuscire ad essere apprezzati quando si è vivi. Non che si piange dopo e si dice 'era tanto brava'. Meritava di essere ricordata almeno ogni tanto": lo ha detto Rita Pavone, a Milano per rendere omaggio a Milva. "La gente ha una memoria labile, non ricorda quello che uno ha fatto, quello che è stato, quello che ha portato e non lo ricorda quando uno è ancora in vita - ha proseguito la cantante -. Bisognerebbe ricordare le persone quando sono ancora in vita. Dirglielo dopo bah.... In Spagna ai grandi attori le strade vengono intestate quando sono ancora vivi, bisognerebbe farlo anche da noi. Lascia una voce da contralto come poche - ha concluso Rita Pavone - ed era una personalità forte, una donna bellissima e una professionista unica ed incredibile. Era moderna e aveva carattere e inoltre era molto simpatica e divertente oltre che una grande attrice".

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Il sindaco Sala: giusto che abbia un posto nel famedio

"È doveroso che io sia qui, era una grande artista, era una delle tante persone che non nascono milanesi ma diventano profondamente milanesi. E i milanesi hanno sempre apprezzato il suo impegno sociale e politico. per tutte queste ragioni io appoggerò la richiesta di iscrizione al Famedio che è qualcosa di importante". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, uscendo dalla camera ardente. "I grandi artisti sono lì ed è assolutamente giusto che anche Milva sia lì. Ho visto di sfuggita Milva una volta, solo quattro chiacchiere. Certo era una persona che sprigionava fascino da ogni poro. È giusto - ha concluso il sindaco - il ricorso di una persona che ha dato tanto all'arte, alla cultura e all'impegno milanese. La coincidenza della sua morte poco prima del 25 aprile simbolicamente fa riflettere. Era una donna estremamente impegnata, una donna emiliana adottata da Milano. Milanese è chi ama Milano e vuole partecipare alla vita di Milano".

 

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