
di Annamaria Lazzari
È una scrittura iper-emotiva, anglofila, che “flirta” col parlato. Sono le caratteristiche del "cyberitaliano" degli adolescenti, secondo Michela Dota, assegnista di ricerca e professore a contratto di linguistica italiana all’università Statale. Dota ha analizzato in due recenti studi (“Like per chi adora Like me” e “Una fotografia vale più di mille parole?”) un corpus di 8mila commenti pubblicati su YouTube e 2mila commenti su Instagram, legati ad alcune serie tv e web idolatrate da spettatori fino a 16 anni, come Alex & co, Like me, Maggie & Bianca Fashion Friends, Me contro Te, Soy Luna e Wolfblood, oltre a 3 vlog (blog in formato video).
La prima evidenza che emerge dall’analisi dei commenti è l’influsso enorme del parlato. "Tra i giovanissimi c’è la percezione che la lingua digitata non sia molto difforme dall’oralità. Così ricorre il tipico lessico connotato in intensità del parlato come ‘cagarsi’ (per ‘dare retta, considerare’), le locuzioni ‘un sacco’ (per ‘molto’), ‘di brutto’ (per ‘moltissimo, intensamente’), ‘tutta la vita’ (per esprimere piena approvazione)". Il sentire e il narrare peculiari dell’adolescenza si rintracciano, inoltre, nei meccanismi dell’intensità iperbolica del discorso, "funzionale a connotare tutte le esperienze come esclusive e straordinarie" specifica Dota. "Le locuzioni sono esagerate nel segno dell’iperaffettività e dell’iperemotività. Così al posto di dire ‘mi piace qualcosa’ si usa ‘io amo, io adoro’. Gli adolescenti preferiscono, nell’esibire la propria affezione alle serie televisive, utilizzare più di frequente ‘vi prego, vi scongiuro’, le perifrasi iperboliche e i lessemi come ‘ansia’, ‘tensione’ per esprimere l’impazienza di vedere i nuovi episodi".
Un’altra caratteristica è il mistilinguismo disinvolto: ovvero si mixano nella stessa frase parole in italiano e in inglese. "Il ruolo dell’inglese è incontrastato" sottolinea la ricercatrice che aggiunge: "Potremmo parlare di anglofila spicciola, nel senso che si scrivono in inglese anche parole di uso quotidiano come ‘please’ (per favore ndr), ‘sorry’ (spiacente ndr), soprattutto in inserti ludici. L’inglese ritorna anche negli acronimi come Omg (Oh my god). Nel caso dei Vlog, l’inglese struttura una lingua speciale. Se il vlogger dovrà raccontare la sua vita, il suo sarà un video “DrawMyLife”".
Il fascino discreto dell’inglese fra i ragazzini è determinato dal mezzo che usano: "L’inglese è la lingua franca della rete che ne incentiva l’uso" rivela l’esperta della Statale. L’influsso dell’inglese lo si ravvisa anche da un punto di vista morfosintattico. Una struttura altamente ricorsiva è ‘(un) like per chi + verbo’. La parola ‘like’ ha il dono della concisione perché sacrifica un’intera frase in italiano (‘metta like chi è d’accordo con me’), sebbene l’uso della preposizione sia completamente sbagliato.
Un italiano trasandato quello dei ragazzini? "Non direi. C’è un po’ una demonizzazione dell’adolescente che non sa scrivere, a prescindere. Vero che c’è una certa trascuratezza sul piano ortografico ma gli errori, come succede agli adulti, sono spesso dovuti all’abitudine di non rileggere il contenuto prima di pubblicarlo" sottolinea la linguista.