Milano, assenti 700 educatori: il post scuola è in cantiere

A gennaio ne mancavano 900 al giorno. Primo spiraglio per riattivare il servizio per nidi e asili

Scuola d'infanzia (Archivio)

Scuola d'infanzia (Archivio)

Milano - Le assenze sono ancora importanti, nonostante le normative sulle quarantene si siano fatte meno stringenti: mancano all’appello, in media, 700 educatori al giorno tra i nidi e le scuole dell’Infanzia del Comune di Milano. Numeri comunque in netto calo rispetto alla riapertura di gennaio, quando gli assenti arrivavano a superare le 900 unità, comportando contrazioni degli orari di servizio, spesso last minute (solo a dicembre, nelle materne comunali, si erano contate 748 ore in meno).

Calano i contagi tra i bambini e tra il personale: al 6 febbraio - secondo l’ultimo report della direzione Welfare della Regione - erano 433 le “bolle“ in quarantena tra nidi e materne in provincia di Milano, 5.096 gli alunni positivi, 685 gli operatori contagiati. Il miglioramento del quadro epidemiologico comincia a far intravedere i suoi effetti: le flessioni orarie non sono state azzerate ma hanno disturbato meno la routine dei più piccoli ("sono rimaste aperte negli orari ordinari praticamente tutte le sezioni di nidi, scuole dell’infanzia e sezioni primavera", confermano da Palazzo Marino) e quel post scuola - rimandato a tempo indeterminato e implorato dalle famiglie - non è più argomento tabù.

Primo spiraglio: "Il Comune intende riavviare il servizio di post scuola per i nidi e le scuole dell’Infanzia a Milano", viene scritto nero su bianco nell’ultima nota firmata dalla vicesindaca e assessore all’Educazione Anna Scavuzzo. Anche se, al momento, è impossibile prevedere una data. Tutto dipenderà dalle assenze.

"Riavviare il post scuola, però, non deve mettere in crisi il tempo ordinario e per questo stiamo lavorando affinché si possa al più presto arrivare a centrare questo obiettivo – sottolinea Scavuzzo –. Per la sua riattivazione, diversi sono i fattori da considerare: oltre alle assenze degli educatori, c’è il rispetto dell’obbligo delle ’bolle’ che, nonostante siano state modificate le regole per didattica a distanza, sospensioni e quarantene, non hanno visto una modifica nella loro applicazione". E nulla cambierà al cambio di colore della Regione. "La nuova classificazione permetterebbe di unire bambini e bambine di massimo tre sezioni e questo si ripercuoterebbe nuovamente sull’orario ordinario 7.30-16.30, come accaduto a ottobre, novembre e, soprattutto, a dicembre", fanno sapere dal Comune.

"Non abbiamo mai smesso di lavorare con i ministeri, sui tavoli Anci, regionali e na zionali, per proporre il superamento o l’attenuazione delle stringenti indicazioni sulle bolle (che non sono previste per il post scuola delle primarie, che infatti non è stato sospeso)", ricorda la vicesindaco.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro