Milano, demolita torre piezometrica alta 54 metri: al suo posto una piscina comunale

Il crollo tra nubi di polvere sotto gli occhi dei residenti

Migration

di Marianna Vazzana

Il gigante è crollato alle 11 meno due minuti: si è inclinato senza scomporsi per poi cadere a terra e andare in frantumi sollevando una nuvola di polvere spettacolare. Non è rimasta che la testa, un moncone che presto se ne andrà, nell’area che è destinata a ospitare una piscina. È sparita con una demolizione annunciata, ieri, la "torre piezometrica" tra le vie Gassman, Tognazzi e Vipiteno, uno dei simboli del quartiere Adriano, pezzo di archeologia industriale in cemento armato alto 54 metri costruito negli anni Sessanta, che un tempo garantiva la pressione adeguata alla rete idrica della zona servendo in particolare la ex Magneti-Marelli. Funzionava secondo il principio dei vasi comunicanti: il serbatoio pieno, dal diametro di 23 metri, era una garanzia. Un "disco" dismesso da anni che per gli abitanti era diventato "un ufo" o la sommità di "un fungo" in rilievo nel cielo. "Era una compagnia, come un amico sempre presente. Se n’è andato in pochi istanti... Mancherà", dice Francesca Pippa, residente, che ha assistito alla demolizione ("con esplosivo per ribaltamento del manufatto", spiega la Dsg-Demolizioni speciali, che si è occupata dell’operazione) dal suo terrazzo con il marito Stefano Ferrarese, insieme a migliaia di altri occhi dai palazzi attorno. "Un peccato, sarebbe stato bello recuperare la torre", continua Renato Cinat, pensionato. In passato si era fatta strada un’ipotesi fantasiosa: la trasformazione della struttura in terrazza panoramica con ristorante. Ma sarebbe stato troppo costoso. Secondo quanto riferito da Palazzo Marino, non era più recuperabile, e nel Piano integrato d’intervento per il quartiere Adriano era previsto l’obbligo per l’azienda Adriano 81 Spa di liberare l’area. Perché non c’era più necessità di mantenere la struttura che avrebbe comunque avuto bisogno di manutenzione. Dall’azienda costruttrice fanno sapere che "è prevista la realizzazione di una piscina. Siamo in attesa del permesso di costruire da parte del Comune per avviare la gara pubblica. Una volta ultimata l’opera, l’area sarà ceduta al Comune".

L’azienda specifica anche che "non era presente amianto". Intanto "al quartiere Adriano - commenta su Facebook l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran - è continuo tempo di cambiamenti. La tranvia , la scuola, il parco, la nuova Rsa, tutti progetti in corso. E oggi - ribadisce - l’abbattimento della torre che lascerà spazio a una piscina comunale". Ma gli abitanti continuano ad aggiornare il loro "Promessometro" segnando a che punto sono i lavori: "Per la piscina siamo già a un ritardo di un anno e 5 mesi", si legge nel documento curato dal residente Giulio Mondolfo sulla pagina Facebook Quartiere Adriano - The Page. Per quanto riguarda la Rsa, la promessa è l’ultimazione entro la primavera del 2020 ("c’è un ritardo di qualche mese dovuto al Covid"), mentre "per il nuovo parco di via Tremelloni si è sforato di un anno, al momento. Un anno e 10 mesi fuori tempo per l’abbattimento degli edifici di via Adriano 60, che fa slittare la costruzione della scuola media: non sarà di certo operativa per il 20212022". Ancora, "7 mesi di ritardo per il prolungamento del tram 7".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro