Milan-Inter nella storia: dall’Arena alla Pasticceria Cova, i luoghi simbolo del derby di Milano

Cresce l’attesa per la semifinale tutta meneghina di Champions League: martedì 9 in edicola con il Giorno lo speciale dedicato all’eurosfida tra gli eredi di Casciavit e Bauscia

Cresce l'attesa per Milan-Inter

Cresce l'attesa per Milan-Inter

Annusi l’aria, la stracittadina parla americano ed è multietnica e gli italiani in campo forse si conteranno sulle dita di una mano, è vero. Ma poi alzi gli occhi e soprattutto i più nostalgici ricordano con un pizzico di malinconia i tempi che non torneranno più, pensando a come è nata questa sfida e tutto il contorno che negli anni è andato mutando. Vengono in mente i luoghi storici dove il derby è stato plasmato. Strade, vicoli, piazze, storiche pasticcerie e ristoranti. E poi ancora stadi, sedi e grandi terrazze. Ai tifosi con la memoria di ferro e magari coi capelli bianchi, farà piacere riavvolgere il film del passato e disegnare una mappa virtuale per raccontare la stracittadina di Milano.

Casciavit (i rossoneri) da una parte, bauscia (gli interisti) dall’altra: due anime divise, successi e fallimenti, gioie e delusioni. Tutto è cominciato all’Hotel du Nord et des Anglais, piazza della Repubblica: lì 117 anni fa Herbert Kilpin e Alfred Edwards davano vita al Milan Football and Cricket Club. Nove anni più tardi e due chilometri più in là, tra i tavoli del ristorante "L’Orologio" di via Mengoni la nascita della F.c. Internazionale. I primi calci nerazzurri in corso di Ripa Ticinese, sulla sponda del Naviglio, dove una barchetta recuperava i palloni calciati in acqua, coi tifosi raggruppati sulla linea del fallo laterale.

Tanta calce e porte spoglie di reti al vecchio Trotter di via Doria, il campo dei primi anni rossoneri. Poi arrivarono i periodi dei traslochi, di sedi e stadi, le stagioni d’oro dell’Arena Civica. Dalla “Fiaschetteria Toscana“ di inizio secolo passando per via Meravigli, e poi via Turati fino al palazzone di via Rossi con vista sul Portello, la “casa“ del Milan ha cambiato spesso indirizzo.

Scorrono gli anni, ecco due leggende, il Mago e il Paròn. La Pasticceria “Cova“ diventa quartier generale degli uomini di Herrera, mentre Rocco sceglie via Amedei e il ristorante “L’Assassino“, molto amato anche da Adriano Galliani nei suoi primi anni da ad del Milan. Luoghi pubblici ed esercizi commerciali: Jannacci e Pozzetto, rossoneri d.o.c., stabiliscono negli Anni Settanta il loro covo alla “Pasticceria Gattullo“ di Porta Lodovica, mentre viale Bligny ospiterà a lungo le riunioni della "Fossa dei Leoni", cuore pulsante della Sud.

La dinastia Moratti cresce intanto nella storica sede di Foro Bonaparte prima di traslocare in zona San Babila. Il resto è storia dei giorni nostri: Barbara Berlusconi spinge per Casa Milan, da circa due lustri quartier generale dei rossoneri. Steven Zhang preferisce la più centrale viale della Liberazione per uffici con bella vista su Gae Aulenti. Un altro derby, ma sempre derby.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro