Rho, omicidio Migliorati: non si esclude la presenza di un complice

L'ipotesi nelle motivazioni della setenza di ergastolo per l'ex vicino di casa

I Ris a Rho per le indagini sull'omicidio di Antonietta Migliorati

I Ris a Rho per le indagini sull'omicidio di Antonietta Migliorati

Milano, 18 aprile 2019 - Potrebbe esserci un complice, ancora a piede libero, nella vicenda della morte della pensionata 73enne Antonietta Migliorati, prima picchiata e poi uccisa con nove coltellate alla gola per portarle via pochi gioielli, il 17 agosto del 2017 a Rho, nel Milanese. Come si legge nelle motivazioni della sentenza di condanna all'ergastolo per omicidio volontario aggravato a carico di Renato Modugno, ex vicino di casa della vittima, infatti, i giudici ritengono che vi siano «vari elementi» a sostegno dell'ipotesi che l'uomo abbia agito con la complicità di un'altra persona, che non è stato possibile individuare.

Della presenza di un presunto complice nell'omicidio, che avrebbe avuto come movente la rapina di pochi oggetti di valore della vittima (alcuni di essi sono stati poi rivenduti in un 'compro orò di Arona, in provincia di Novara), si era effettivamente già parlato all'inizio delle indagini del pm Maria Letizia Mocciaro, ma la sua identità non è mai stata accertata.

Nelle motivazioni si legge che «le indagini tecniche non hanno permesso di individuare il complice» del presunto killer e di sostenere «con certezza» che vi sia effettivamente stato, ma non «vi sono dati per escluderlo». Si legge, infatti, che la presenza di un complice è stata riferita «da un testimone» ed è inoltre «suffragata dalla presenza del Dna di una terza persona sotto i margini ungueali della donna (?) e risulta essere rappresentata dall'imputato in più di una lettera».

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