
Balotelli al Milan (Liverani)
Milano, 24 agosto 2015 - Mario Balotelli di nuovo al Milan? È questione di ore, tra una firmetta e le visite mediche, magari domani: nel sottofondo di note canzoncine tematiche («Certi amori non finiscono») il punteruolo afro-bresciano è in procinto di tornare sul luogo del suo penultimo diletto calcistico. Lui è a Brescia in famiglia e aspetta fiducioso. Dalle ristettezze malinconiche di Liverpool, dove l’attaccante è da tempo nullafacente e con un bilancio complessivo non memorabile, all’euforico progetto di rilancio rossonero: c’è da esserne entusiasti, eccome, nei suoi panni di talento umorale e girovago. Il beneplacito di Sinisa Mihajlovic il Balo l’avrebbe ottenuto sabato sera dal medesimo, dopo un incontro segreto a Prato, in una stireria cinese o in un parcheggio di monopattini.
Il tecnico serbo – uno dei pochi a capire Mario, ai tempi dell’Inter – è dunque pronto a riabbracciarlo e a reintrupparlo nel Diavolo. Dal canto suo il Liverpool sarebbe altrettanto euforico di cedere in prestito il Nostro al punto di pagare in parte il suo cospicuo ingaggio, quasi 6 milioni di cucuzz-euro. Sulle quanto di salario sarà pagato dai Reds non c’è ancora intesa, ma è ostacolo superabile. Da Forte dei Marmi Adriano Galliani aveva fato ieri la sibilla delfica, canticchiando la romanza vendittiana degli amori e delle minestre che ritornano. Come per Shevchenko, come per Kakà. Poi col migliore dei suoi sorrisi cervicali alla sera a Premium Sport ha aggiunto: «Per Balotelli c’è una trattativa col Liverpool ma non c’è accordo per l’ingaggio. Vogliamo Balo perché speriamo e crediamo che il ragazzo capisca che questo è il suo ultiissimo treno...».
E Ibra? Si fa dura: «Un sogno ultra difficile. Lo è sempre stato. Credo che il PSG se lo terrà. Soriano? Se la Samp non cambia idea non arriverà più nessuno». Intanto, sui social forum, imperversano i commenti. Molti i contrari. Tra i meno entusiasti del nostos balotelliano c’è Matteo Salvini, segretario della Lega Nord e fervente rossonero: «Balotelli di nuovo al Milan? No grazie. C’è bisogno di umiltà, spirito di sacrificio, generosità. Caro Mario da milanista rimani dove sei». Eppure in molti assicurano che il Mario è davvero cambiato (niente gossip, poco twitter, tante serate in casa a giocare a rubamazzetto) e che a 25 anni la sua vita di uomo (e di calciatore) sta davvero maturando. Saremmo tutti felici di averne prove palmari, Mihajlovic in primis.