Processo Mensa dei poveri, mazzette pagate con i biglietti per i Coldplay e la finale di Champions

La pm Bonardi ricostruisce il sistema di corruzione dentro Forza Italia in Lombardia: coinvolti Pietro Tatarella, Fabio Altitonante e l’imprenditore Daniele D’Alfonso

Pietro Tatarella e Fabio Altitonante

Pietro Tatarella e Fabio Altitonante

Milano – Viaggi gratis e persino biglietti per il concerto Coldplay del 2017 a San Siro (valore 902 euro) e altri ticket, per oltre 2.800 euro, per la finale di Champions League Juve-Real Madrid dello stesso anno a Cardiff come “profitto della corruzione”. L’ex vicecoordinatore lombardo di Forza Italia Pietro Tatarella “era pagato sistematicamente” anche in questo modo dall'imprenditore Daniele D'Alfonso in cambio di favori per ottenere “un salto nel mondo imprenditoriale”.

Il sistema di mazzette

È uno dei passaggi della requisitoria del pm di Milano Silvia Bonardi, tra i titolari dell'inchiesta “Mensa dei Poveri” e per la quale sono a processo una settantina di persone. La vicenda ha al centro un presunto “sistema” di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia, di cui il burattinaio sarebbe stato Nino Caianiello, ex coordinatore varesino azzurro e molto influente od ogni livello e che assieme ad altri indagati ha patteggiato tempo fa.

Bufera su Forza Italia

Invece, tra chi ha scelto il rito ordinario, oltre a D'Alfonso e Tatarella, ci sono tra gli altri, il consigliere lombardo e collega di partito del secondo Fabio Altitonante, eletto sindaco di un comune in Abruzzo, l'ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi e l'allora deputato sempre di Fi Diego Sozzani.

Corruzione e finanziamento illecito

Il pm Bonardi, che ha anche depositato una corposa memoria a cui spesso si è richiamata nel corso del suo intervento, ha riscostruito le vicende che riguardano l'associazione per delinquere milanese. E se ha già annunciato che dovrebbe chiedere l'assoluzione per tre imputati secondari e per alcuni episodi legati agli appalti Amsa per il servizio neve e teleriscaldamento, dall'altro ha ritenuto "provati” i moltissimi episodi di corruzione e finanziamento illecito ai partiti.

Le intercettazioni

Il pm Bonardi, nella sua requisitoria, ha precisato che "le fonti di prova di questo procedimento sono le intercettazioni telefoniche e ambientali, sono il nucleo. E Caianiello, quando ha reso i suoi numerosi interrogatori, non ha raccontato nulla di nuovo rispetto a quello che si sapeva di già. Ha spiegato le intercettazioni”. Molte sono, infatti, quelle che il pubblico ministero ha citato in aula e riportato nella sua memoria, a corredo della ricostruzione che ha toccato una serie di episodi di corruzione e di finanziamento illecito ai partiti.

Lo sponsor invisibile

Il magistrato ha parlato dei 10mila euro versati da D'Alfonso con la sua Ecol Service "per finanziare la campagna elettorale” di Sozzani (le accuse di corruzione “sono provate” anche dalle dichiarazioni dell'allora suo braccio destro). E poi, per esempio, della “pseudo sponsorizzazione”, tramite una presunta fattura falsa da 10mila euro, alla società dilettantistica di calcio Busto 81 della quale era direttore sportivo Carmine Gorrasi, all'epoca consigliere comunale nella cittadina del Varesotto. "In piena stagione calcistica - ha sottolineato - compare uno sponsor che poi non ha alcun ritorno pubblicitario”, nemmeno una scritta su una maglietta. Per il pubblico ministero quel denaro sarebbe servito, invece, a finanziare la campagna elettorale di Angelo Palumbo, il candidato forte di Caianiello alle elezioni lombarde.

L’aggravante ‘Ndrangheta

Quanto a Tatarella, non solo ha affermato che il suo vero impegno era dedicato alla campagna elettorale di Altitonante, ma ha aggiunto che era un “partecipe di primo piano” dell’associazione per delinquere “milanese” (l'altra è “gallaratese”,  con base a Gallarate) di cui D'Alfonso era il promotore. L’imprenditore, che risponde dell'aggravante di aver favorito la 'ndrangheta, non “avrebbe mai potuto raggiungere certi risultati senza l'aiuto di Tatarella che era diventato il vice coordinatore regionale di Forza Italia e che era molto influente. Senza di lui non poteva muoversi su certi canali politici altrimenti irraggiungibili”. Si ritorna in aula lunedì prossimo con le richieste di condanna.

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