VALERIA GIACOMELLO
Cronaca

Alunna cacciata dall’aula a 11 anni per i pantaloncini da basket. La scuola: infranto il dress code

Mediglia (Milano), la madre della ragazzina ha dovuto portare un cambio alla figlia: “Mi aspetto buon senso”. La preside: “I ragazzi sanno cosa possono indossare e cosa no”

Mamma Marcella con la figlia

Mamma Marcella con la figlia

Mediglia – Si presenta a scuola indossando pantaloncini da basket, le viene chiesto di andare a cambiarsi in quanto l’abbigliamento non è adeguato allo svolgimento delle lezioni in classe. È successo a una ragazzina di 11 anni che frequenta la scuola media di Mombretto. La madre ha dovuto portarle in tutta fretta un paio di pantaloni di ricambio. "Mi è stato detto che non siamo ancora in estate", ha raccontato mamma Marcella.

I pantaloncini da basket indossati da mia figlia arriveranno al massimo tre dita sopra il ginocchio, non a metà coscia, e non sono attillati. Quando ho letto la mortificazione sul suo volto ho capito che non potevo lasciare passare un messaggio così negativo. Ho informato dell’accaduto le rappresentanti delle classi delle elementari e delle medie e abbiamo scritto alla preside, chiedendole tolleranza nel momento in cui si decide di chiamare un genitore per fare portare il cambio. Siamo completamente d’accordo che a scuola si debba avere un abbigliamento consono all’ambiente scolastico, ma crediamo anche che si debba agire con buonsenso. Non a caso nel regolamento di istituto c’è scritto che ‘gli studenti devono presentarsi con abbigliamento adeguato all’ambiente in cui si trovano’, nessun altro dettaglio".

La dirigente scolastica Laura Lucia Corradini, interpellata, si è detta stupita e rammaricata. "I genitori e gli studenti – ha affermato – all’inizio dell’anno scolastico sottoscrivono un patto educativo di corresponsabilità, un contratto sociale tra la scuola, le famiglie e gli studenti in cui si definiscono i comportamenti che tutti si impegnano a rispettare. Dopo avere ricevuto la segnalazione della mamma, ho immediatamente chiesto un confronto con i professori per chiarire l’accaduto. Mi è stato confermato che nelle classi era stato largamente condiviso con gli alunni quale fosse un abbigliamento scolastico consono e che i pantaloncini da basket non erano considerati adatti. Alcune situazioni analoghe – aggiunge la preside – che sono accadute nei mesi scorsi, si sono risolte con molta serenità e i genitori non hanno recepito il fatto come un problema. Riconoscere il ruolo educativo è importante. Mi spiace che la giovane studentessa si sia sentita a disagio, si vede che c’è stata una fatica nella condivisione del dialogo educativo. La mia porta è sempre aperta".