Se la stragrande maggioranza dei maturandi anche al polo civico Manzoni ha optato per la traccia su Whatsapp, snocciolando il tema dell’attesa e della noia, Aurora Cavicchio
è l’unica del suo gruppo a essersi lanciata sulla lettera aperta inviata all’ex ministro Patrizio Bianchi contro la maturità senza scritti. "Pericolosissimo, che coraggio": le dicono in coro i compagni, prevedendo pure le polemiche che sarebbero fioccate copiose da lì a poco. "Ma io ho voluto spiegare che nel 2021 quella lettera era proprio fuori luogo - rivendica la 18enne -: non teneva conto della voce degli studenti. I firmatari non potevano sapere quello che i maturandi stavano passando. E i ragazzi non chiedevano di togliere gli scritti per mancanza di voglia. C’era stata la Dad, avevano perso tanto. Io mi sono concentrata sull’aspetto sociologico e psicologico della questione". Se una lettera così fosse arrivata oggi sarebbe stata invece d’accordo Aurora? "Parzialmente - risponde -. Noi siamo riusciti a fare le simulazioni. Quest’anno gli scritti ci stavano". Si.Ba.