Lucarelli e Apolloni accusati di stupro a Milano: i due calciatori restano ai domiciliari

Respinta la richiesta di revoca presentata dalla difesa. Il figlio di Cristiano Lucarelli e il compagno di squadra al Livorno interrogati dal gip: "Ragazza consenziente"

Milano, 24 gennaio 2023 -  Il gip di Milano Sara Cipolla ha respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari, avanzata dalla difesa di Mattia Lucarelli, il figlio dell'ex attaccante del Livorno, e dell'amico e compagno di squadra al Livorno Federico Apolloni, accusati di violenza sessuale di gruppo per aver stuprato, lo scorso marzo, una studentessa universitaria statunitense in Italia per uno stage. Ora è atteso un ricorso al Riesame.

Mattia Lucarelli e Federico Apolloni
Mattia Lucarelli e Federico Apolloni

Secondo l'inchiesta, coordinata dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella, la presunta violenza di gruppo risale alla notte tra il 26 e il 27 marzo dell'anno scorso dopo che la ragazza, che era ubriaca, sarebbe stata avvicinata da Lucarelli e Apolloni e da altri tre loro amici (indagati) fuori dal locale Il Gattopardo di Milano. Da lì, in base alla ricostruzione, è stata portata nell'appartamento di Mattia Lucarelli, dove sarebbe stata violentata e umiliata, come dimostrano, secondo l'accusa, i cinque filmati, con tanto di audio, rintracciati nei cellulari dei ragazzi dagli investigatori della Squadra Mobile.

Intanto oggi è stato il giorno degli interrogatori di garanzia. "Una liberazione", perché "per la prima volta" hanno potuto fornire la loro "versione dei fatti". Così Mattia Lucarelli e Federico Apolloni hanno vissuto l'incontro con il giudice stando al loro legale, l'avvocato Leonardo Cammarata. Interrogatori in cui si sono professati "innocenti" e, a proposito di quelle frasi pesanti e volgari emerse dai video agli atti dell'inchiesta, hanno parlato di "un clima goliardico in quella serata", sostenendo che la ragazza era "consenziente".

Cristiano Lucarelli in tribunale per l'interrogatorio del figlio Mattia
Cristiano Lucarelli in tribunale per l'interrogatorio del figlio Mattia

Il primo a essere interrogato dal gip Sara Cipolla è stato Lucarelli, che si è presentato al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano accompagnato dal padre Cristiano. È entrato nella stanza del gip con il cappuccio della felpa sul viso per nascondersi dalle telecamere. Stanza che è stata presidiata dai carabinieri i quali, su disposizione del giudice, hanno vietato ai giornalisti di avvicinarsi anche al padre del 23enne. Dopo un paio di ore è toccato all'amico coetaneo, arrivato pure lui con il padre e con il fratello. "I ragazzi hanno dato la loro versione - ha spiegato Cammarata - e il pm ci ha assicurato che farà accertamenti su alcuni elementi da loro indicati". Tra cui la "ricerca", pure con indagini difensive, di un altro presunto video girato con il telefonino, di cui Lucarelli junior parla intercettato col padre e che li scagionerebbe, ma che sarebbe stato cancellato, a detta della difesa, da Apolloni per evitare guai con la fidanzata.

Tra le altre cose, ha riferito il difensore, verranno ritrascritte le frasi registrate e trovate nei loro cellulari in quanto, secondo l'avvocato, ci sono passaggi non chiari. "I due ragazzi - ha aggiunto Cammarata - sono pentiti per le loro frasi volgari, ma hanno detto che quella sera il clima era goliardico e che la ragazza era sempre d'accordo". E avrebbero detto: "Con lei scherzavamo e per il fatto che non parlava italiano ci siamo lasciati andare". Comunque, ha proseguito il legale, "hanno coscienza della gravità della vicenda che stanno affrontando con serietà. Ma affermano che non c'è stata alcuna violenza di gruppo".

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