
Matthia Pezzoni aggredito
Milano – Stava allertando i passeggeri della metropolitana per la presenza di borseggiatrici, quando è stato circondato e minacciato da alcune donne. Un giovane lo avrebbe anche colpito con un pugno al volto, provocando una ferita all’occhio medicata al Policlinico.
Vittima dell’aggressione, avvenuta sabato sera in pieno centro, è il 34enne Matthia Pezzoni, presidente del Comitato di Sicurezza di Milano creato lo scorso gennaio "in seguito alle numerose segnalazioni di furti, borseggi, violenza sulle donne, spaccio di droga, aggressioni" e altri reati. Un gruppo di volontari che perlustra le fermate della metropolitana, filmando e segnalando la presenza di borseggiatrici. Episodi finiti sotto i riflettori anche in seguito alle denunce via social, con video divenuti virali e con un conseguente strascico di polemiche.
Pezzoni è stato aggredito durante una di queste azioni e, dopo l’episodio, è intervenuta la Polmetro. Hanno espresso solidarietà diversi politici di centrodestra. "È stato aggredito e preso a sberle e pugni non solo dalle solite ragazze rom – spiega il vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Riccardo De Corato – ma anche da un loro complice".
L’europarlamentare Silvia Sardone, commissaria cittadina della Lega, esprime vicinanza: "Ormai l’emergenza borseggiatrici è sempre più evidente nel totale disinteresse del sindaco e della sua giunta". Sul caso interviene anche Angelo Ciocca, europarlamentare leghista. "È inaccettabile che nel 2023 nella città di Milano avvengano ancora cose di questo tipo – spiega –. Proprio in questi giorni avevo invitato Pezzoni al Parlamento europeo per parlare del fenomeno delle borseggiatrici".
Intanto proseguono gli interventi delle forze dell’ordine per contrastare la criminalità. I carabinieri, nel pomeriggio di sabato, hanno arrestato per tentato furto aggravato tre rom di 20, 21 e 25 anni. Le giovani rom sono state sorprese dai militari, intervenuti dopo la chiamata di un residente, mentre tentavano di forzare con un cacciavite la porta di un appartamento in via Capecelatro. La 25enne, nonostante la giovane età, risultava anche destinataria di una condanna a 7 anni e mezzo di carcere per decine di episodi analoghi commessi, con diverse generalità, tra Padova, Brindisi, Milano, Pavia e Trieste.