MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Matrimoni civili in periferia: i 'sì' sono più che triplicati

Apprezzate le tre location di Turro, Quarto Oggiaro e Baggio

Cascina Turro

Milamno, 5 febbraio 2017 - «Quando sona i campan dindòn, dindàn a la periferia...» cantava Giovanni D’Anzi (il celebre compositore di “O mia bela Madunina”) raccontando la storia di una coppia innamorata. Chissà se oggi scriverebbe un’altra ballata da dedicare a chi desidera sposarsi sì in periferia ma con rito civile. Se la location più gettonata per le celebrazioni resta Palazzo Reale, a un passo da piazza Duomo, in pieno centro, cresce il numero di coppie che scelgono lo scenario di un quartiere decentrato per pronunciare il «sì» davanti a un ufficiale dello Stato civile (che può essere il sindaco, il vicesindaco, un assessore, un consigliere - anche di Municipio - ma non solo).

Nel 2014, anno in cui è stata inaugurata questa possibilità, i matrimoni civili officiati in periferia ammontavano a 21. Più che raddoppiati nel 2015 (55 «sì») e aumentati ancora l’anno successivo, arrivando a quota 74. In particolare, nel 2016 sono 31 le coppie che si sono unite a Cascina Turro, in piazzale del Governo provvisorio, edificio risalente al Quattrocento e riqualificato una manciata di anni fa. Un gioiello non lontano da viale Monza: struttura a corpo unico con un portico al piano terra e un ballatoio di legno al primo piano, incorniciati da vetrate e affacciati sul prato. E ci si sposa proprio in giardino (condizioni meteo permettendo), il terzo sabato di ogni mese da aprile a ottobre. Altre 24 coppie hanno invece puntato su Quarto Oggiaro, scegliendo la maestosa Villa Scheibler di via Orsini per coronare il loro sogno d’amore. Una villa affrescata, costruita a metà del 1400 e ampliata nel 1700, nata per essere la tenuta di caccia di Lodovico il Moro. Il nome è quello degli ultimi proprietari, che la lasciarono al Comune di Milano. Un concentrato di riso e confetti l’ultimo sabato di ogni mese (tranne ad agosto).

E c’è un’ultima location da fiaba, anche questa parecchio lontano dal centro: è Cascina Monastero, di via Anselmo da Baggio, che è anche la sede del Municipio 7. Tra le sue mura si sono unite lo scorso anno 19 coppie. È un antico monastero quattrocentesco voluto da Balzarino da Posterla, genero di Matteo Visconti, e donato poi ai monaci Olivetani. L’edificio ha subito modifiche nel corso del tempo, trasformandosi in cascina alla fine del 1700 ma conservando le caratteristiche architettoniche originarie. Il giorno consacrato ai matrimoni civili è il secondo sabato di ogni mese, eccetto i mesi di agosto e ottobre. Il passaggio dei novelli sposi è sempre un evento, nei quartieri, e spesso il rito diventa una festa per tutti. Un’emozione da condividere. «I numeri in costante crescita – commenta Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici – dimostrano che i tre luoghi decentrati messi a disposizione dal Comune piacciono molto. Si tratta di location storiche e suggestive, a disposizione degli sposi milanesi un sabato al mese, che costituiscono un’ottima alternativa alla più centrale e conosciuta sala all’interno di Palazzo Reale».